Categorie: Ambiente

Giornata storica per gli squali al “Cites”

Bangkok, 11 marzo 2013. Una data importante, storica, che in tutto il mondo era attesa almeno dal 1994. Alcune delle specie di squali tra le più minacciate di estinzione, da oggi hanno il riconoscimento ufficiale da parte dell'organo più autorevole che si occupa di questioni inerenti la pesca e il commercio degli animali a rischio.

La CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione) ha infatti approvato con larga maggioranza la protezione di alcune specie di squali che rischiano di sparire dagli oceani. I due terzi dell'assemblea, composta dai rappresentanti di quasi 180 Paesi hanno votato a favore per la regolamentazione della pesca e del commercio e per la protezione dello squalo martello e dell'oceanic white tip (longimano) tra gli altri, riconoscendone di fatto il pericolo di estinzione alla quale sono arrivati grazie alla pesca incontrollata e criminale degli ultimi anni.

La richiesta delle pinne di squalo per la preparazione della ormai famosa zuppa di origine orientale di fatto sta cancellando la vita nei nostri mari (il Mediterraneo non è esente da episodi di pesca simili).
Il meeting di Bangkok ha fatto luce sugli avvenimenti cruenti e indiscriminati che accadono tutti i giorni nelle zone di pesca del Pianeta. Ci si è resi conto della importanza che predatori come gli squali, significano per la vita stessa degli oceani.

Il percorso per la salvaguardia effettiva, probabilmente, è ancora lungo e difficile. Determinanti saranno i controlli. Tuttavia, le nuove regolamentazioni decise fanno ben sperare.

Preme sottolineare come alcuni Paesi dell'aera africana dell'ovest si siano adoperati per il voto odierno nonostante la conclamata povertà di molti dei propri abitanti. Diversi Paesi dell'America Latina hanno ribadito come uno squalo, anche dal punto di vista economico, possa rendere di più da vivo che morto, molte località turistiche, infatti, sono frequentate da turisti alla ricerca di emozionanti incontri con i predoni del mare.

La richiesta di proteggere questi animali fu avanzata già dal 1994 ma la strenua opposizione di Cina e Giappone non avevano reso possibile ciò che, invece, oggi è accaduto.

Il mercato di pinne di squalo, in molti casi gestito dalla Mafia, è arrivato a proporzioni epiche e disastrose, si calcola che ogni anno, solo per la ricerca di pinne, vengano uccisi 80.000.000 squali in tutto il mondo! Una catastrofe per la specie e per l'ecosistema marino che comincia a risentire della mancanza di predatori, e non solo..

CITES, per molti è un nome nuovo. Nata nel 1973 a Washington, è parte delle attività dell'ONU per l'ambiente. L'Italia vi ha aderito nel 1980.

Redazione

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