Giovani, incensurati e social. I nuovi pusher tra Roma e Frosinone
Un fenomeno che non coinvolge solo quartieri difficili come San Basilio o Tor Pignattara; a essere coinvolte anche le provincie limitrofe come quella di Frosinone
Sono giovani e incensurati, reclutati attraverso i social e disponibili alle consegne a domicilio o al trasporto di ingenti quantità di stupefacenti. I nuovi corrieri della droga danno appuntamenti con applicazioni di messaggistica come Telegram.
Le organizzazioni del narcotraffico che gestiscono le piazze di Roma sfruttano questo sistema per trovare corrieri e fornire indicazioni sul trasporto della droga. Un fenomeno che non coinvolge solo quartieri difficili come San Basilio o Tor Pignattara; a essere coinvolte anche le provincie limitrofe come quella di Frosinone.
Sono della provincia di Frosinone i più numerosi di questi giovanissimi corrieri, disposti a fare il lavoro sporco in cambio di soldi ma anche di una percentuale della droga trasportata.
Gli ultimi a finire nei guai, due ventunenni di Alatri finiti in manette negli scorsi giorni a seguito di un controllo sulla Casilina nel quale sono stati trovati in possesso di due chili e mezzo circa di hashish.
I due giovani sono stati poi rilasciati con divieto di tornare nella Capitale. Stando alle indagini, i due giovani avevano ricevuto le indicazioni sulla droga da trasportare attraverso applicazioni messaggistica come Telegram dove è possibile nascondere i numeri.
Meglio giovani e incensurati, non finiscono in carcere
Non una scelta campata in aria quella delle organizzazioni del narcotraffico, scegliere ragazzi molto giovani e incensurati garantisce loro che spesso non possano finire in prigione e soprattutto non posseggono nessun a informazione sulla catena di gestione del sistema. Cosa che invece avviene per i più grandi, già immersi nel tessuto criminale.
Un sistema che generalmente funziona anche se non mette sempre al sicuro il carico e il fattorino. Un anno fa a Colleferro un altro giovane di Alatri, venne arrestato con sei chili di hashish. Il 22enne si avvicinò a un carabiniere in borghese e gli chiese se fosse lui “Budda”, il nome in codice della persona a cui doveva consegnare la droga. Il carabiniere, sentendo che dall’auto arrivava un forte odore di hashish, si è insospettito. E sono spuntati fuori sei chili di droga divisi in panetti.