Ecco le prime parole del nuovo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che curiosamente durante il discorso perde un foglio del discorso ed è costretto a interrompersi. Il Capo dello Stato, dopo aver pronunciato il giuramento, ha avviato il suo discorso di insediamento
"Rivolgo un saluto ai parlamentari che interpretano sovranità del popolo. Un pensiero deferente a Ciampi e Napolitano, miei predecessori che hanno svolto la loro funzione con impegno e dedizione esemplare. Napolitano merita un ringraziamento particolare perché ha accettato l'onere di un secondo mandato".
"Avverto la reponsabilità di rappresentare l'unità nazionale e l'unità costituita dall'insieme delle attese dei nostri concittadini. Impegno di tutti deve essere quello di superare le difficoltà delle italiani. La crisi si è prolungata oltre misura provocando lacerazioni sociali, rovinando la vita delle famiglie. La vicinanza delle istituzioni al popolo si misurerà nella capacità di non fare intaccare dalla crisi i principi costituzionali. L’unità rischia di essere difficile, fragile e lontana, l’impegno di tutti è a superare le difficoltà degli italiani".
"Esistono nel nostro Paese – continua il neo Presidente della Repubblica – energie che attendono soltanto di trovare un modo per esprimersi compiutamente. Penso ai giovani, penso alle imprese, piccole, medie e grandi. Penso alla pubblica amministrazione che deve declinare i princìpi costituzionali adeguandosi alle sensibilità dei cittadini che chiedono trasparenza. Non servono generiche esortazioni".
Mattarella è passato a esaminare gli elementi prioritari dell'attuale fase politica, cominciando dalle riforme: "L’urgenza delle riforme istituzionali e economiche deriva dal dovere di dare risposte efficaci alla comunità". Sul suo ruolo ha detto: "E' giusto definire la figura del Presidente della Repubblica come arbitro, in quanto a egli compete la puntuale applicazione delle regole. L’arbitro deve essere e sarà imparziale. I giocatori lo aiutino con la loro correttezza".
Entrando nel merito delle contingenze attuali Mattarella ha affermato che "per uscire dalla crisi va alimentata l'inversione del ciclo economico da lungo tempo attesa. Occorre robusta iniziativa di crescita. Nel corso del semestre europeo il governo ha opportunamente perseguito questa strategia. Occorre perseguire il patto occupazione per il Paese che riconosce a tutti i cittadini pari dignità sociale. Quel patto impegna la Repubblica".
Ma oltre all'economia vi è un aspetto fondamentale per Mattarella che deve essere necessariamente preso in considerazione dalle forze politiche: "La lotta alla mafia e alla corruzione siano la priorità. La corruzione ha raggiunto livello inaccettabile, divora risorse che potrebbero essere destinate ai cittadini, impedisce la corretta esplicazione delle regole del mercato, favorisce le consorterie e penalizza gli onesti e i capaci". Nel rammentare l'importanza della lotta alla mafia, il Presidente della Repubblica ha ricordato, con un filo di commozione, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Mattarella ha dedicato una significativa parte del suo discorso alla minaccia rappresentata dal terrorismo: "Considerare la sfida terribile del terrorismo fondamentalista nell’ottica dello scontro tra religioni o tra civiltà- ha ammonito – sarebbe un grave errore. La minaccia è molto più profonda e più vasta. L’attacco è ai fondamenti di libertà, di democrazia, di tolleranza e di convivenza. Il terrorismo internazionale ha lanciato la sua sfida sanguinosa, seminando lutti e tragedie in ogni parte del mondo e facendo vittime innocenti. Siamo inorriditi dalla barbarie della decapitazione di ostaggi, dalle guerre e dagli eccidi in Medio Oriente e in Africa, fino ai fatti tragici di Parigi". In tal senso, Mattarella ha ricordato la figura di Stefano Tachè, il bambino di soli due anni ucciso nell’attentato alla sinagoga di Roma il 9 ottobre 1982 da un commando palestinese.
Importante anche il passaggio nel quale Mattarella ha rivolto un pensiero a tutti gli italiani, militari e non, impegnati nelle missioni internazionali, auspicando una rapida risoluzione della questione marò, assicurando anche il suo massimo impegno.
Solenne ma anche sentita la spiegazione fornita dal neo Presidente della Repubblica sul significato della difesa dei valori della Costituzione: "Significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro. Significa riconoscere e rendere effettivo il diritto al lavoro. Significa promuovere la cultura diffusa e la ricerca di eccellenza, anche utilizzando le nuove tecnologie e superando il divario digitale. Significa amare i nostri tesori ambientali e artistici. Significa ripudiare la guerra e promuovere la pace. Significa garantire i diritti dei malati".
"Significa – prosegue Mattarella che ciascuno concorra, con lealtà, alle spese della comunità nazionale. Significa che si possa ottenere giustizia in tempi rapidi. Significa fare in modo che le donne non debbano avere paura di violenze e discriminazioni. Significa rimuovere ogni barriera che limiti i diritti delle persone con disabilità. Significa sostenere la famiglia, risorsa della società. Significa garantire l'autonomia e il pluralismo dell'informazione, presidio di democrazia".
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