Da signor nessuno a presidente del Consiglio dei ministri, richiamato perfino dal numero uno americano Donal Trump. Anche la piazza di casa Italia sembra volere Giuseppe Conte. Sarà perché non è un vecchio arnese della politica o forse perché rappresenta quell'immagine di serietà e compostezza che da tempo non si vedeva nel nostro Paese.
La carriera politica di Conte, dunque, è appena iniziata. Dopo il momentaneo stop costretto dalla mozione di sfiducia contro di lui da parte della Lega, ora si appresta a un nuova avventura come presidente del Consiglio. Ma questa volta sarà più forte di prima. Non si limiterà a fare da notaio, Farà pesare la sua voce. Questo è certo, così come ha fatto già sentire la sua arringa, in occasione del lungo discorso al Senato, contro Matteo Salvini. E il prossimo premier è riuscito a convincere anche i più scettici del Pd a puntare su di lui.
E non solo perchè le elezioni anticipate sarebbero state un pericolo per i dem, ma forse perché dalla sua presidenza tutti potrebbero ricavarne qualcosa. Matteo Renzi ne sa qualcosa, poiché il ritorno alle urne avrebbe spazzato via gran parte della sua componente.
Ma chi è Giuseppe Conte? E' nato a Volturara Appula (FG) l’8 agosto 1964. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università “La Sapienza” di Roma (1988), con votazione 110 e lode/110. Dopo la laurea ha iniziato a svolgere attività di ricerca scientifica, come cultore della materia, afferendo alle cattedre di Diritto privato e di Diritto civile. Dal 2001 e sino al 2018 è stato titolare della cattedra di Diritto privato I e Diritto privato II nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze.
Nel 2018, poco prima di essere incaricato dal presidente della Repubbica, alcuni quotidiani nazionali sollevarono dubbi sulla veridicità di alcuni particolari del suo curriculum. Nello specifico Conte è stato accusato di avere inserito nella sua biografia esperienze di studio mai sostenute, secondo la New York University. Anche la Reuters e l’agenzia austriaca Apa hanno riferito che le università di Cambridge e l’Université Paris 1 Panthéon–Sorbonne non hanno trovato tracce, nei loro archivi, della frequentazione del professore. Diversi accademici però hanno poi confermato quanto sostenuto dal futuro presidente del Consiglio. Tutto rientrato.
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