Giustizia, Anci Lazio: rendere la vita più semplice ai piccoli comuni

“Tra le questioni dirimenti della riforma della giustizia del Ministro Cartabia, c’è l’abuso d’ufficio”, dice Lubiana Restaini di Anci Lazio

Piccoli Comuni Anci Lazio

Lubiana Restaini, Coordinatrice Consulta Piccoli Comuni Anci Lazio

“Tra le varie questioni dirimenti della riforma della giustizia elaborata dal Ministro Cartabia, c’è l’abuso d’ufficio, che si verifica quando un Pubblico Ufficiale o un incaricato di pubblico servizio, amministratore o impiegato della Pubblica Amministrazione, procura volontariamente a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale oppure arreca ad altri un danno ingiusto.

Abuso d’ufficio

Infatti l’art. 323 del Codice Penale detta che la condotta di essi deve essere all’insegna dell’imparzialità, dell’efficienza, del buon andamento e della trasparenza della Pubblica Amministrazione. Più in particolare, l’efficienza deve essere intesa come la capacità di perseguire i fini che la legge assegna alla Pubblica Amministrazione in aderenza all’interesse pubblico. L’imparzialità della Pubblica Amministrazione deve essere intesa come la necessità che venga rispettata la par condicio fra i cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione”. Lo chiede Lubiana Restaini, Coordinatrice Consulta PC Anci Lazio, esponente di FI.

“L’art. 323 del codice penale- ha proseguito la Coordinatrice della Consulta Piccoli Comuni Anci Lazio– deve essere cambiato, perché così com’è offre troppa discrezionalità interpretativa ed espone, gli amministratori soprattutto, a rischi continui di denuncia e pone gli impiegati di fronte a firme che possono essere capi di accusa, difficilmente dimostrabili, ma facilmente denunciabili; invece sia gli amministratori che gli impiegati debbono poter esercitare il loro ufficio nella tranquillità che solo delle fattispecie ben delineate possono dare”.

“Per questo- ha concluso Lubiana Restaini– ha fatto benissimo l’On. Pierantonio Zanettin a presentare a nome di Forza Italia tre emendamenti che attengono sia l’abuso d’ufficio che alle figure del pubblico ufficiale e dell’incaricato di pubblico servizio rispetto al reato di corruzione; sul primo aspetto si chiede la derubricazione del reato in caso si tratti di fatti la cui tenuità ed irrilevanza siano palesi; insomma bisogna pur cominciare a rendere la vita più semplice e tranquilla a Sindaci e Consiglieri che, soprattutto nei Piccoli Comuni svolgono opera di volontariato e che mettono in gioco interessi, credibilità e prestigio personali, con i rischi che comportano norme confuse o sbagliate nella loro formulazione”.

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