Giovedì 14 dicembre alle 16, nella prestigiosa hall dell'Astura Palace Hotel in Via G. Matteotti 75 a Nettuno, si è svolto l'incontro pubblico "Giustizia per Antonio", un evento accorato e commovente per ricostruire la vicenda umana del giovanissimo Antonio Angelini, improvvisamente scomparso lo scorso 6 giugno, apparentemente per arresto cardiaco, le cui cause sembravano da ricondursi esclusivamente a una pregressa pericardite, avuta dal ventiquattrenne ormai 15 anni addietro.
Da tempo titolare effettivo dell'Agenzia Investigativa "AIP – Angelini Investigazioni Private", avente sede proprio a Nettuno in Via C. Cattaneo 59, fondata con onestà e passione da suo padre Nestore, che gli aveva trasmesso tutte le sue encomiabili capacità di ex Agente della Polizia di Stato, era stimato e apprezzato da tutti, sia negli ambienti lavorativi sia nella vita privata. Nei momenti di grande cordoglio che hanno coinvolto la famiglia, gli amici e i colleghi, nessuno ha avuto la lucidità di pensare a qualcosa di imprevisto, una eventualità che potrebbe essere imputabile non soltanto alla tragica fatalità, ma anche a possibili errori omissivi da parte del suo medico curante.
Mentre in Parlamento si spalancava la strada al D.A.T. (che non crediamo servirà a lenire le sofferenze dei malati, ma potrebbe trasformare i medici in tanti Ponzio Pilato), un coraggioso e affiatato gruppo di cittadini, ognuno forte di specifiche competenze culturali e professionali, si stringeva attorno alla figura di un ragazzo esemplare, onesto, laborioso e generoso. Per questo non ha stupito la decisione della Procura della Repubblica di aprire una inchiesta sul caso, per omicidio colposo, su esposto dei familiari inoltrato presso il Tribunale di Velletri: un giovane nel fiore degli anni non può morire solo per una leggera influenza con placche alla gola, soprattutto se era ancora in buona salute sino a poco prima.
Eppure tutti i suoi legati lo hanno ricordato con gioia e sorrisi, come se fosse ancora tra loro: impossibile descrivere il fiume di parole amorevoli ed appassionate di papà Nestore, del fratello e della sorella Gioia, delle zie Amalia e Anna Silvia (Presidente della Sezione di Nettuno dell'Ass. A.I.D.E.), del cugino Gabriele. Antonio Angelini annoverava tra le sue invidiabili doti umane anche il senso della famiglia, desiderava vederla sempre unita, in pace ed in serenità. Quindi rimarrà per sempre una presenza viva e non sarà mai abbandonato, non solo nel ricordo ma neppure fisicamente.
Perorando la causa della famiglia Angelini, si sono alternati al microfono dell'Astura Palace la Dott.ssa Marina Baldi (biologa, genetista forense e genetista medico) e il Dott. Avv, Antonio Di Cicco (Penalista e legale incaricato). Non sono mancati un intermezzo danzante con i bravissimi ballerini Simone Ripa e Martina Ferrugia e un invitante rinfresco natalizio: Antonio Angelini amava le cose belle e buone della vita, i valori veri e sani che ha condiviso con tutti coloro i quali hanno avuto la gioia e la fortuna di conoscerlo e apprezzarlo. Adesso la sua memoria chiede giustizia, perché la sua scomparsa presenta ancora moltissimi aspetti da chiarire.
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