Durante la visita di leva aveva dichiarato di essere omosessuale. Per questo motivo contro Danilo Giuffrida, 35 anni, originario di Catania, fu avviato l’iter burocratico della sospensione della patente di guida. Ma ora, su decisione della Corte d’Appello civile di Palermo, i ministeri della Difesa e dei Trasporti sono stati condannati definitivamente ad un maxi risarcimento di 100.000 euro. E a pagare, altresì, le spese processuali di tutti i giudizi. La sentenza fa leva sulla “evidente gravità dell’offesa subita peraltro da rappresentanti della Pubblica amministrazione e del pregiudizio di cui è stato vittima Giuffrida”, motivi per cui la liquidazione del danno dovrà essere quella “già stabilita dal giudice di primo grado, pari a 100 mila euro”. Una somma inferiore, secondo i giudici, non sarebbe infatti “idonea al ristoro dei pregiudizi subiti”. Queste le parole dell’uomo e del suo avvocato, Lipera: “È una vittoria non personale del singolo, ma di tutti coloro che ogni giorno sono costretti a sopportare condotte intollerabili che offendono la dignità della persona e dell’individuo, i quali non devono subire discriminazioni in base alle proprie scelte sessuali, specie se tali comportamenti provengono dalle Istituzioni Pubbliche nell’esercizio delle loro funzioni amministrative”.
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