Nella serata dell'11 dicembre è arrivata la fiducia al governo Letta anche dal Senato. A Palazzo Madama, l'esecutivo ottiene 173 voti a favore e 127 voti contrari.
Il premier Enrico Letta ha affermato che con l'uscita di Forza Italia dalla maggioranza è nata una "coalizione diversa ma più coesa. Per questo motivo, nelle prossime settimane proporrò un patto di governo il 2014. La discussione all'interno della maggioranza servirà a declinare in modo più definito i punti del programma ma gli approfondimenti in maggioranza non rimetteranno in discussione i punti cardinali del lavoro per il 2014, su cui oggi vi chiedo la fiducia. Il grande obiettivo entro il quadro tempistico dei 18 mesi è di avere istituzioni che funzionino e una democrazia più forte e più solida".
Tra le riforme più significative il presidente del Consiglio ha annunciato l'abolizione delle province e una riforma della legge elettorale in senso maggioritario. Sulla crisi economica Letta ha rimarcato che "il 2014 sarà il primo anno con il segno più dopo il buio della crisi. Un risultato non scontato".
Per il 2015 il premier prevede una crescita del 2% ma ritiene in ogni caso necessarie misure strutturali a favore della crescita e la creazione di un clima favorevole agli investimenti in Italia, che a suo avviso passa attraverso la semplificazione e la sburocratizzazione.
Nell' intervento di Letta non è mancato un commento sulla protesta del movimento dei "Forconi": "Sono una piccola minoranza, non rappresentano il Paese".
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