Governo, Sgarbi: “Da Conte discorso suicida, addio dilettante senza speranza”
“Un discorso suicida, offensivo, dilettantesco, di un non presidente del consiglio che non è in grado di governare la crisi, ma la sente come un insulto personale”
"Un discorso suicida, offensivo, dilettantesco, di un non presidente del consiglio che non è in grado di governare la crisi, ma la sente come un insulto personale, mostrando di essere presidente del Consiglio soltanto dei 5 stelle che lo hanno voluto, sottraendolo alla sua attività professionale". Cosi' in una nota Vittorio Sgarbi.
Argomenta Sgarbi: "Conte è il presidente di una parte e lo ha manifestato nel suo testamento pseudo politico con una serie di ripicche e rivendicazioni che sono un attacco alla parte più viva del suo governo, che è stata la Lega". Spiega Sgarbi: "Il momento della sfiducia a Conte è stata la mozione sulla Tav, la madre di tutte le battaglie, che ha contrapposto i 5 Stelle al loro presidente,per una volta sopra le parti nel dire la verità su quella grande opera.
In quel momento, dai 5 stelle e non dalla Lega, Conte è stato sfiduciato dai 5 stelle, ma non se ne rende conto. E apre la guerra contro quelli che lo avevano sostenuto: una strana forma di masochismo che lo condanna nella puerile contrapposizione a Salvini, appiattendosi sul partito inesistente dei 5 stelle, la cui realtà, dopo la fine dell'euforia che li ha sovradimensionati, è ben sotto il 10%".
Nella illusione del soccorso rosso, Conte ignora però che il Pd, sulla Tav, è sulla stessa posizione della Lega". Conclude Sgarbi: "Inverosimile l'attacco sui valori cristiani nel tentativo di avere il concorso esterno del Papa. Conte non poteva cadere più in basso. Quello che sta continuando a dire è una patetica predica, extra politica, moralistica, profondamente malinconica. Addio Conte, dilettante senza speranza". (Zap/ Dire)