Grande prima al Teatro dell’Opera di Roma Caracalla: La Bohème
Dopo 47 anni torna Puccini con la Bohème a Caracalla teatro dell’opera all’aperto come tetto il cielo di Roma
Tutto è pronto per la prima tanto attesa della più amata opera di Puccini, la Bohème, che torna ad essere rappresentata alle Terme di Caracalla dopo 47 anni che mancava dalla scena. L’ultima volta fu nel 1967, come ricorda Carlo Fuortes, Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma, in occasione della conferenza stampa di ieri sera.
Come ha spiegato lo stesso Fuortes, si è sempre pensato che gli spazi di Caracalla fossero adatti alla rappresentazione di grandi Kolossal, per cui si tralasciava un’opera come la Bohème; negli anni Quaranta, Cinquanta, invece, era solitamente messa in scena. E oggi, è risultata di nuovo la scelta vincente, quella di riproporre la Bohème nella programmazione di Caracalla, avendo già trovato un enorme consenso da parte del pubblico.
Come orgogliosamente ha dichiarato Carlo Fuortes, al momento dopo 4 spettacoli rappresentati su 25, sono stati già venduti, per la nuova stagione di Caracalla, 1.651.000,00 euro di biglietti pari al 90% di quello che il Teatro dell’Opera aveva conseguito nel 2013 con 36.000 biglietti venduti, pari all’86% dello scorso anno.
In occasione della Bohème, Caracalla torna rinnovata negli impianti con una acustica totalmente rivista per garantire il massimo della qualità e del risultato, per restituire un suono più naturale possibile, che costituiva un problema del teatro fino allo scorso anno.
L’opera, la cui prima andrà in scena il 14 luglio, sarà diretta da Daniele Rustione, astro nascente del panorama musicale, che si esibirà per la prima volta con il Teatro dell’Opera di Roma, con l’adattamento spettacolare di un altro talento italiano, Davide Livermore, direttore artistico al Centro Placido Domingo del Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia, anche lui alla prima regia per il Teatro dell’Opera di Roma.
La Bohème che andrà in scena è un adattamento di una produzione di Filadelfia del settembre 2012, che fa uso dell’arte visiva attraverso proiezioni ed immagini, a sua volta comprata e ripresa da Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia dove Davide Livermore lavora.
Alla conferenza stampa di ieri sera Davide Livermore, ha spiegato cosa lo ha ispirato nella regia della Bohème: “Spostare temporalmente una drammaturgia, a volte è l’esercizio dell’ego del regista. Ogni volta che mi metto a studiare un ‘opera il mio desiderio è quello di raccontare la storia. Credo che oggi sia questa la vera frontiera. Bohème non è un’opera ma un protostoryboard cinematografico perfetto dove ogni accordo determina un’azione, dove ogni accordo significa un movimento molto preciso sul palcoscenico. E’ veramente impressionante come leggere la musica di questa partitura porti a una regia, a determinare le immagini e le relazioni. Ho assecondato questa meraviglia”.
La Bohème che andremo a vedere più tradizionale possibile, come promette il regista, sarà ambientata in una sorte di grande atelier del pittore Marcello su cui si è stata addensata tutta l’esperienza pittorica parigina di fine 800.
La tormentata storia d’amore di Mimì e Rodolfo sarà immersa nell’atmosfera dei più famosi quadri dell’impressionismo francese Monet, Renoir, Cezanne, Pizarro attraverso videoproiezioni in animazione che diventeranno parte integrante dell’agito scenico e si fonderanno con la musica.
“Bohème è un grandissimo enorme Kolossal dei sentimenti e dell’anima con questo supporto tecnologico cerchiamo di dare vita corpo e colore a questa meraviglia, a questa tappa fondamentale dell’educazione degli affetti del nostro popolo” – ha concluso Davide Livermore.
Gli effetti scenici spettacolari non mancheranno: Carlo Fuortes svela che ci sarà in piena estate romana una nevicata su tutta Caracalla che coinvolgerà l’intero pubblico, invitando chi andrà a vedere lo spettacolo di portarsi il cappotto.