Grave incidente a Roma: carabiniere positivo alcol test investe 3 vigili, a uno è stata amputata una gamba
I tre agenti della Polizia locale, due donne e un uomo, sono stati trasportati in codice rosso all’ospedale San Camillo. Il carabiniere è stato denunciato dalla polizia stradale per guida in stato di ebbrezza
Un tragico episodio si è verificato ieri sera a Roma, quando un carabiniere, libero dal servizio e alla guida della sua auto, ha travolto tre agenti della Polizia Locale impegnati nei rilievi di un incidente stradale sulla via Tiburtina, all’altezza del Grande Raccordo Anulare. Il militare, risultato positivo al test alcolemico, è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza.
L’incidente ha provocato conseguenze gravi, in particolare per un giovane agente di 25 anni, che ha subito l’amputazione della gamba sinistra ed è ora ricoverato in terapia intensiva all’ospedale San Camillo in condizioni stabili ma critiche.
Dinamica dell’incidente
L’impatto si è verificato intorno alle 21:00, quando i tre agenti, due donne e un uomo, stavano lavorando per effettuare i rilievi di un precedente sinistro. Il carabiniere, che pare stesse rientrando da una cena con amici, ha perso il controllo della vettura, causando un incidente devastante. Tutti e tre i vigili sono stati trasportati in codice rosso al pronto soccorso; il giovane agente, neoassunto e ancora in fase di prova, ha subito le ferite più gravi.
Reazioni e solidarietà
Il comandante della Polizia Locale di Roma, Mario De Sclavis, ha espresso profonda commozione e vicinanza alle vittime e alle loro famiglie. “In particolare, il mio pensiero va all’agente di soli 25 anni e da poco entrato a far parte del Corpo, che purtroppo versa tuttora in gravi condizioni,” ha dichiarato De Sclavis, che si è recato personalmente all’ospedale per sostenere i familiari del giovane. Anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha fatto visita ai feriti, manifestando solidarietà e preoccupazione per l’accaduto.
Rabbia e denunce sindacali
Oltre alla commozione, l’incidente ha suscitato un’ondata di rabbia e indignazione tra i rappresentanti sindacali della Polizia Locale. Paolo Nasponi, coordinatore romano dell’Ugl Polizia Locale, ha denunciato la mancanza di tutele e protezioni adeguate per gli agenti impegnati in strada, sottolineando i rischi elevati a cui sono esposti, soprattutto durante i turni notturni.
“La nostra categoria non è riconosciuta come lavoro usurante né a rischio, e continuiamo a operare senza le necessarie misure di sicurezza,” ha affermato Nasponi, rilanciando l’appello per un piano concreto di sicurezza stradale e prevenzione.
Gabriele Di Bella, rappresentante dell’Ugl Enti Locali, ha poi sottolineato la necessità di una revisione urgente delle strategie di sicurezza pubblica. “Occorre riconoscere ufficialmente la strada come luogo di lavoro e colmare i vuoti organizzativi che mettono in pericolo gli operatori ogni giorno,” ha detto Di Bella, puntando il dito contro una responsabilità che ritiene omessa da parte delle autorità competenti.
Richiamo alla sicurezza e alla prevenzione
L’incidente ha riportato sotto i riflettori il tema della sicurezza per chi lavora sulle strade e la necessità di rivedere le misure di protezione per la Polizia Locale. Con una situazione ancora in evoluzione e gli accertamenti in corso per chiarire pienamente le responsabilità, resta alta l’attenzione sulla vicenda che ha scosso profondamente la capitale.