Green Pass, scontro Governo-Sindacati, UIL: “Unico Paese dove c’è obbligo è l’Arabia Saudita”
Green Pass, come far sì che il certificato verde per la sicurezza dei lavoratori stessi non diventi un’arma a doppio taglio contro questi ultimi?
Green Pass, come far sì che il certificato verde per la sicurezza dei lavoratori stessi non diventi un’arma a doppio taglio contro questi ultimi?
“C’è un aumento di contagi legato alla variante Delta e anche a Confindustria sono state chieste delle valutazioni, che abbiamo dato in una nota scritta. L’obiettivo di fondo è consolidare la ripresa per recuperare il reddito e il prodotto perduti. Per tutelare i posti di lavoro e perché in pandemia abbiamo contratto un debito astronomico. E l’unica minaccia a una crescita sostenuta oggi è il virus. Quella minaccia va ridotta al minimo possibile”, a partire dal Green pass.
Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi in un’intervista al Corriere della Sera in cui però specifica di non aver “mai chiesto di rendere il vaccino obbligatorio per accedere al luogo di lavoro. E mai parlato di applicazione unilaterale. C’è stata una strumentalizzazione da parte di chi vuole rimettere in discussione i vaccini o magari vuole rivedere lo sblocco dei licenziamenti”.
L’incontro tra sindacati e il premier Draghi
I segretari generali di CGIL CISL e UIL Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri hanno incontrato il premier Mario Draghi a palazzo Chigi per fare il punto sulla questione e trovare un accordo.
“Sul vaccino sia un accordo sulla sicurezza sanitaria sottoscritto dalle parti sociali inserito in un decreto e qualsiasi tentativo di modificare la necessità di una legge” afferma il segretario UIL bombardieri. Maurizio Landinini aggiunge “Nulla incontrato sul principio all’estensione di Green Pass ma non può diventare strumento da usare per licenziare e discriminare lavoratori e lavoratrici”.
E ancora, come riportano Ansa e la Repubblica, Luigi Sbarra della CISL: “Siamo disponibili ad aprire un confronto con le associazioni datoriali per migliorare i contenuti dell’accordo”. Mentre Pierpaolo Bombardieri UIL affonda: “L’unico paese dove è previsto obbligatorietà dei vaccini è l’Arabia Saudita. Non proprio un modello per il Nuovo Rinascimento”.