Grotte di Collepardo, Battisti: chiuse da un anno, Regione considera territorio ciociaro di serie B

La chiusura delle Grotte di Collepardo rappresenta una ferita aperta per il territorio, che vede sfumare l’opportunità di valorizzare uno dei suoi tesori più preziosi

Grotte di Collepardo

Grotte di Collepardo (Fr)

È passato un anno esatto dalla chiusura delle Grotte di Collepardo, uno dei gioielli naturalistici della provincia di Frosinone, e la situazione è tutt’altro che risolta. Il sito, famoso per la sua bellezza mozzafiato e per essere una delle attrazioni turistiche più importanti della regione, rimane tristemente inaccessibile. La chiusura, avvenuta per motivi di sicurezza, ha provocato non solo la delusione di migliaia di visitatori, ma anche un notevole danno economico e d’immagine per l’intero territorio.

Le parole di Sara Battisti, consigliera regionale del Partito Democratico del Lazio, riassumono il sentimento diffuso di frustrazione e sconcerto. Nel suo comunicato, la Battisti ha sottolineato come, nonostante le promesse della Regione Lazio, le Grotte di Collepardo restino chiuse, senza alcun intervento di manutenzione o piani concreti per la riapertura.

2022 anno straordinario per il turismo in zona

Le Grotte di Collepardo sono da sempre considerate un patrimonio naturale di inestimabile valore. Insieme alle Grotte di Pastena, costituiscono un’attrazione di rilievo per i turisti e gli amanti della natura. La loro chiusura rappresenta una ferita aperta per il territorio, che vede sfumare l’opportunità di valorizzare uno dei suoi tesori più preziosi.

Secondo i dati forniti dalla consigliera Battisti, il 2022 è stato un anno straordinario per il turismo nella zona, grazie all’accordo tra la precedente amministrazione Zingaretti e il Parco Monti Ausoni per la gestione delle grotte attraverso Laziocrea. Con un aumento del 127% delle presenze turistiche, le grotte avevano accolto ben 22 mila visitatori solo nel 2022.

Questo flusso di visitatori ha portato benefici economici significativi non solo a Collepardo, ma all’intera provincia di Frosinone, contribuendo anche a migliorare l’immagine del territorio.

Interrogazione in Consiglio regionale

Tuttavia, da quando le grotte sono state chiuse, la situazione sembra essere precipitata in un limbo. La Battisti ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale circa tre mesi fa per chiedere spiegazioni sui tempi di riapertura, ma, come ha dichiarato, non è stata mai discussa. Nel frattempo, la Giunta Rocca ha risposto con promesse che, secondo la consigliera, non sono state mantenute.

La Regione aveva infatti assunto l’impegno di stanziare i fondi necessari per la riapertura del sito, ma ad oggi, i cancelli delle grotte rimangono chiusi, le erbacce continuano a crescere e il degrado avanza.

Ciociaria terra di serie B?

La mancata riapertura delle Grotte di Collepardo è sintomatica di un problema più ampio: la percezione che il territorio venga trattato come una “serie B”. La Battisti, nella sua dichiarazione, ha sottolineato come questo atteggiamento della giunta regionale rappresenti un danno non solo per Collepardo, ma per tutta la provincia di Frosinone, che vede sfumare una delle sue principali risorse turistiche e culturali.

Appello per una soluzione immediata

La situazione attuale delle Grotte di Collepardo rappresenta un triste esempio di come la mancanza di interventi tempestivi possa danneggiare irreparabilmente un territorio. È evidente che il potenziale turistico e naturalistico delle grotte non può essere lasciato all’abbandono, e che è necessario un impegno concreto e immediato da parte delle istituzioni per restituire questo gioiello alla comunità e ai turisti.

La consigliera Battisti ha ribadito la sua volontà di continuare a chiedere spiegazioni in Consiglio regionale e di tenere informati i cittadini su eventuali sviluppi. Le promesse, ha concluso, vanno mantenute.

Nel frattempo, Collepardo e il suo territorio restano in attesa, sperando che le Grotte possano tornare presto a splendere e a incantare i visitatori, come hanno fatto per secoli.