Gruppo storico romano e il presepe vivente 2014
Il 4, 5 e 6 gennaio con le canzoni natalizie cantate dal vivo dal Coro Polifonico Laeti Triumphantes
In occasione delle prossime festività natalizie, il Gruppo Storico Romano organizza la X edizione del Presepe Vivente, contraddistinta da un carattere di unicità sul territorio, dovuto al fatto che al suo interno saranno riproposte solo ed esclusivamente ambientazioni tipiche dell’anno zero, scevre da contaminazioni dovute alla tradizione del presepe contemporaneo, che vede le sue origini nel medioevo.
I fini che si prefigge la nostra manifestazione sono molteplici:
Il fine storico: ricreare le ambientazioni della Giudea di duemila anni fa (l’attuale Palestina) in occasione della nascita di Cristo.
Il fine culturale: rappresentare e illustrare i mestieri e gli oggetti dell’epoca.
Il fine religioso: riproporre il messaggio di pace irradiato, al mondo intero, dalla grotta di Betlemme.
Il fine ludico-didattico: offrire al pubblico in età scolare la possibilità di cimentarsi in laboratori didattici.
Il fine sociale: creare aggregazione tra la gente.
La rappresentazione si articola in quadri viventi, distribuiti all’interno della nostra sede, interpretati da cinquanta soci del Gruppo Storico Romano. Il nostro presepe vuol essere un connubio tra l’aspetto puramente religioso e quello prettamente rievocativo. All’interno, infatti, accanto alle scene religiose (la natività), ci saranno quelle che riproporranno i “mestieri” e le situazioni tipiche di un mercato della Palestina di duemila anni fa.
Il nostro desiderio è quello di far addentrare i visitatori in un’atmosfera tipica dell’epoca, e, a tal scopo, ognuno di essi sarà dotato di una tunica all’ingresso, così da rendere la cosa il più realistica possibile. Essi avranno poi la possibilità di interagire con le varie figure all’interno del presepe stesso, interpretate come detto prima dai nostri soci, con abiti e oggetti fedelmente riprodotti a seguito di rigorosi studi di ricerca sulle fonti letterarie ed iconografiche. Si potranno vedere ceramisti, pellai, falegnami ed altre figure professionali all’opera. All’interno del mercato saranno esposti tutti quei cibi, dalla frutta alla verdura, dal pane alla carne, presenti nell’antica Roma, oltre a prodotti come le stoffe e i trucchi.
I nostri soci saranno a disposizione per rispondere alle domande dei visitatori, cercando di colmare lacune e sciogliere dubbi sugli aspetti della vita al tempo dei romani. Sarà inoltre realizzata una locanda “Thermopolium” dove si potranno assaggiare, previo cambio della valuta attuale in sesterzi, piccole porzioni di zuppe, pane e dolciumi preparati secondo le antiche ricette.
La visita proseguirà per concludersi poi con la visione della scena della natività e, in occasione dell’epifania, con l’arrivo dei Re Magi.
Particolare attenzione sarà rivolta al pubblico in età scolare che potrà partecipare a dei laboratori sulla realizzazione di un mosaico e sulla preparazione del pane (chi vorrà potrà provare ad impastare la propria porzione di pane, che sarà cotto all’istante per poi essere consegnato prima dell’uscita dal presepe).
Al termine sarà inoltre possibile visitare il nostro Museo Storico – Didattico del legionario romano, all’interno del quale sono esposti oggetti della vita civile e militare, fedelmente riprodotti su basi scientifiche, che saranno ampiamente illustrati dai nostri soci con funzione di guida.
Possiamo infine asserire che le finalità che si prefigge la nostra Associazione con la realizzazione di questa manifestazione risultano ampiamente raggiunte, sia in considerazione del folto numero di visitatori presenti ogni anno (circa 2.000), sia per il fatto che oramai per molti di essi il nostro presepe appartiene alla tradizione del Natale; è infatti molto alto il numero di coloro che tornano a visitarlo con cadenza annuale.
Cenni storici
La Giudea (Iudaea in latino) era una prefettura della provincia romana di Siria, che successivamente prese il nome di Syria Palaestina.
A partire dal 63 a.C. su Giudea, Galilea e Samaria regnarono Ircano II ed Erode il Grande, cui succedettero governatori romani, detti praefecti o procuratores, di nomina imperiale. Pur godendo di autonomia, il suo governatore, di classe equestre, era vigilato nel suo ufficio dal legatus pro praetore di Siria, che era la più illustre provincia imperiale orientale dal tempo di Augusto, e che disponeva, in quell’epoca, di tre legioni: la IV Scythica, la III Gallica, e la XII Fulminata.
In latino, il governatore di Giudea è detto sia praefectus che procurator; il titolo di praefectus era certamente usato per il governatore della provincia d’Egitto e, in Giudea, è documentato per Ponzio Pilato da un’iscrizione scoperta a Cesarea nel 1961. La denominazione di procuratore aveva in origine un carattere di tipo finanziario; il procuratore era, infatti, colui che amministrava le rendite dei possedimenti imperiali ed agiva come inviato personale del sovrano. La designazione di prefetto, invece, attendeva al carattere militare dell’incarico. Con il tempo la differenza tra praefectus e procurator divenne impalpabile, esercitando entrambi poteri militari, finanziari e giudiziari; questi, infatti, erano spesso riuniti nella stessa persona. È per questo motivo che le fonti usano indifferentemente i due termini; a partire dalla metà del I secolo d.C. l’appellativo di procuratore prevalse senz’altro su quella di prefetto, eccezion fatta per l’Egitto.
Ed è a Betlemme di Giudea, sotto il regno di Erode il Grande, che nacque Gesù, mentre Giuseppe e Maria si recavano da Nazaret a Betlemme per il censimento istituito dall’imperatore Augusto.
« In quei giorni un editto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirino era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi registrare, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea e alla città di Davide, chiamata Betlemme, perché egli era della casa e della famiglia di Davide, per farsi registrare insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano là, giunse per lei il tempo di partorire. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto all’albergo» (Luca 2, 1-7).
Dopo la nascita di Gesù in molti si diressero alla mangiatoia (in latino praesepe) per adorarlo, tra questi i Re Magi, citati dal Vangelo di Matteo, che giunsero al Messia seguendo una stella che apparve in cielo a indicare loro la via (Matteo 2, 1 – 10).
In Matteo non è citato né il numero né la provenienza, ma la tradizione vuole che fossero tre, probabilmente basandosi sui doni che essi portarono: oro, incenso e mirra (Matteo 2, 11-12). I Magi sono menzionati anche in molti Vangeli apocrifi, come quello arabo – siriaco e quello armeno, in cui sono indicati come sacerdoti e astronomi persiani e sono ricordati i loro nomi (Melkon, Balthasar e Gaspar).
Essi furono le prime autorità religiose ad adorare il Cristo e a riconoscerne la natura divina.
Date: 4, 5 e 6 gennaio 2014
Orari: dalle 17.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle 18.30)
Dove: Via Appia Antica 18 (Sede del Gruppo Storico Romano)
Tessera ingresso: 5 euro intera, gratuita per minori di 15 anni e disabili.