Gualtieri, il sindaco “mani bucate”: costo record della campagna elettorale
Roberto Gualtieri, 144.553,25 euro ancora da pagare e che saranno totalmente coperti dal Pd di Roma che si è assunto l’impegno
“Il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri trionfa come ‘spendaccione’ nella campagna elettorale delle ultime elezioni amministrative. Gualtieri, nel rendiconto presentato alla presidenza del Consiglio comunale e alla Corte d’Appello della Capitale, con i suoi 908.514,22 euro di spese dichiarate stacca i colleghi delle altre grandi città italiane. Il sindaco di Roma registra uscite quattro volte superiori anche al riconfermato sindaco di Milano Beppe Sala che, in questa classifica, si posiziona inaspettatamente al terzo posto. Insomma, che dire: un incipit in grande stile scialacquatore, tipico del Partito democratico!”.
Così in un comunicato il consigliere capitolino e vicepresidente della commissione Ambiente Daniele Diaco.
I creditori che il Pd di Roma deve ancora pagare
“Le spese rendicontate dal primo cittadino della Capitale sono 736.394,77. La cifra supera i 900mila euro perché le spese per sedi, viaggi, soggiorno e telefonia vanno calcolate, secondo la normativa, con un metodo forfettario (cioè il 30% delle altre spese rendicontate). Alla data di firma della dichiarazione di rendiconto delle spese di Gualtieri, il 10 gennaio 2022, rimangono ancora da pagare alcuni creditori per un totale di 144.553,25 euro. Cifra che sarà totalmente pagata dal Pd di Roma che si è assunto l’impegno, come si legge nel rendiconto” così riporta anche Il fatto quotidiano.
Gualtieri, campagna elettorale spendacciona
“Il sindaco Gualtieri vince il premio per il miglior ‘spendi e spandi’ dopo aver speso più di tutti nella campagna elettorale delle ultime elezioni amministrative. Il sultano, nel rendiconto presentato, con i suoi 908.514,22 euro di spese dichiarate vince su tutti nel paese.”
“Lo avevo chiamato ‘sprecone’ per le spese pazze e le assunzioni in Campidoglio e oggi dopo che ho visto il rendiconto presentato da Gualtieri alla presidenza del Consiglio comunale e alla Corte d’Appello della Capitale per la sua campagna elettorale sono rimasto sbalordito. Esterrefatto.”
“Spese quattro volte superiori anche al riconfermato sindaco di Milano. Giusto per ridere, possiamo dire che il rapporto qualità prezzo è veramente basso vista la falsa partenza di questa amministrazione”. Così in un comunicato il consigliere capitolino e vicepresidente dell’Assemblea capitolina Paolo Ferrara (M5S)