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Guarcino, bastano quattro righe di email per sfasciare una famiglia: fratelli separati dalle sorelle e trattenuti in casa famiglia

Il fatto è avvenuto a Guarcino (Frosinone) oltre un anno fa, ma la notizia è trapelata solo in questi giorni: Il Tribunale, senza neppure attendere l’esito della perizia e fondandosi su quattro righe di email inviate dalla consulente tecnica al giudice, ha deciso di rinchiudere tre fratellini in una casa famiglia, separandoli dalle due sorelle più grandi e dal padre.
I tre fratellini sono stati prelevati da scuola lo scorso novembre 2023, con l’uso della forza pubblica, per portarli in una casa famiglia distante oltre 100 km da casa. I bambini sono stati ingannati e convinti che fosse una “vacanza premio”, ma poi sono stati per mesi tenuti separati sia dal padre che dalla madre. Si tratta di modalità operative dichiarate più volte in contrasto con il superiore interesse dei minori e condannate anche dalla Cassazione dopo quanto accaduto a Cittadella (PD) nel 2012, quando un bambino fu portato in casa famiglia dalla Polizia. A distanza di oltre 10 anni, ancora si ha notizia di interventi tanto invasivi.
A causa di tutto ciò – secondo quanto registrato anche dal servizio sociale – i fratellini hanno subito gravi danni a livello psicologico e relazionale. Inutili sono state fino ad ora le battaglie legali portate avanti dal padre: ancor oggi sia lui che le sorelle maggiori possono vedere i tre fratellini più piccoli solo per poche ore al mese, e sotto la stretta supervisione degli operatori della casa famiglia, pronti ad interrompere il colloquio se il padre osa, ad esempio, portare ai ragazzi le letterine dei loro compagni di scuola.
Tutto questo accade nonostante sia stata riconosciuta ad entrambi i genitori la piena capacità genitoriale e soprattutto a dispetto della volontà dei tre fratellini, più volte ripetuta in ogni sede, di voler tornare a casa col papà.
La vicenda è seguita dall’autorità Garante per i minori e da diversi esponenti politici del territorio, e non si escludono atti ispettivi e interrogazioni parlamentari. La riforma Cartabia ha posto limiti molto chiari all’arbitrio delle Consulenze Tecniche, stabilendo che il trasferimento in casa famiglia debba essere del tutto residuale e solo quando ogni altra soluzione sia impossibile da attuare. La riforma ha anche imposto ai Consulenti di tener conto della volontà dei minori coinvolti e di fornire al giudice chiari elementi di fatto, a prescindere dalle valutazioni soggettive del perito.
Per un soffio tuttavia il procedimento di cui ci stiamo occupando non rientra nella riforma, e dunque si applica la vecchia normativa, che tuttavia prevedeva ampie garanzie che non sono state in nessun modo rispettate. A fine febbraio 2025 dovrà essere presa una nuova decisione, e ci si augura che i bambini possano tornare presto a casa con i loro cari.
Sullo sfondo di questa triste vicenda c’è anche una fattura da 73 mila Euro con cui la Casa Famiglia chiede il pagamento al Comune di Guarcino per l’ospitalità forzata dei tre fratellini. Si tratta di denaro pubblico che poteva certo essere impiegato in modo migliore.
Continueremo a tenere i lettori aggiornati, perché storie del genere non si ripetano mai più.
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