Bufera sul Comune di Guidonia in provincia di Roma. L’amministrazione in carica ha prima accordato e poi negato l’intitolazione della sala cultura del palazzo comunale a Maria Bergamas.
Bergamas da un lato rappresenta simbolicamente in Italia le madri tutte dei militi ignoti. Mentre dall’altro fu sostenitrice del partito fascista e candidata nelle file del Movimento sociale italiano.
Bergamas è il simbolo di tutte le donne che hanno perso un figlio durante la prima guerra mondiale e le cui spoglie non sono state restituite.
Tuttavia la successiva partecipazione al fascismo di Bergamas ha reso impossibile, nelle maglie del regolamento comunale, poterle intitolare una sala.
Il regolamento prevede infatti che non sia possibile dedicare un luogo cittadino a personaggi che siano stati legati al partito fascista. Quindi l’amministrazione in carica dopo aver inizialmente optato per Bergamas, ha deciso di scegliere un altro personaggio.
A quel punto il centrodestra ha sollevato la polemica per il cambio di passo e il sindaco, Michel Barbet, ha annunciato la revisione del regolamento comunale.
A quanto si apprende è al vaglio l’ipotesi consentire l’intitolazione di un luogo nel territorio comunale anche a chi possa esser stato in possesso della tessera del partito fascista ma non abbia avuto un ruolo attivo.
Tutto è iniziato il 25 novembre scorso, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. In questa data il Comune di Guidonia ha indetto un concorso scolastico per scegliere a chi intitolare la sala cultura del palazzo.
Dalle scuole del territorio sono arrivate poco più di una ventina di proposte. Esse sono passate al vaglio dalle commissioni Toponomastica e Cultura. Presiedute rispettivamente da Maurizio Celani e Matteo Castorino, entrambi del M5s.
Le commissioni competenti, a maggioranza, hanno scelto il nome di Maria Bergamas per la cerimonia ufficiale di intitolazione, in programma per l’8 marzo, Giornata internazionale delle donne. Tuttavia Maria Bergamas è stata una sostenitrice del fascismo. E nel dopoguerra venne candidata nelle file del Movimento sociale italiano.
E siccome il regolamento comunale di Guidonia, come di molti Comuni italiani, vieta l’intitolazione di toponimi a persone che hanno preso parte al partito fascista, le commissioni hanno fatto retromarcia.
Così hanno scelto per la sala cultura di Palazzo Guidoni il nome di Rosina Ferrario. La prima donna aviatrice e la cui storia ben si collega a Guidonia Montecelio, città che nel 1937 prese il nome dal generale della Regia Aeronautica, Alessandro Guidoni.
Il cambio di intitolazione ha sollevato non pochi malumori tra le fila del centrodestra comunale, fino al punto che oggi i massimi esponenti nazionali di Fratelli d’Italia hanno inviato una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il fatto è stato definito “un grave oltraggio a uno degli emblemi della vittoria italiana nella prima guerra mondiale. Oltre che una pesante offesa a un simbolo dell’unità nazionale”, ha scritto il capogruppo di Fd’I alla Camera, Francesco Lollobrigida.
Ha inoltre denunciato che “la decisione di non procedere all’intitolazione della strada a nome della Madre d’Italia, perché ritenuta sostenitrice del Ventennio è indecorosa oltre che inspiegabile. Soprattutto dopo le recenti celebrazioni per il centenario del Milite Ignoto che hanno permesso alle nuove generazioni di conoscere il sacrificio dei nostri militari.
Si tratta di una vergognosa accusa nei confronti della contadina che nel 1921 scelse un corpo sconosciuto tra quelli di alcuni caduti nella Grande Guerra affinché venisse tumulato all’Altare della Patria a Roma”.
Tanto è bastato a sollevare un vespaio di polemiche. Così il sindaco, il cui mandato è in scadenza, ha annunciato la revisione del regolamento. Ha però definito “assolutamente prive di fondamento le sterili accuse contro questa amministrazione.
Che non riconosce l’altissimo valore di Maria Bergamas, in onore della quale stiamo avviando l’iter di modifica del regolamento comunale per arrivare ad una intitolazione in piena regola”.
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