Il cinema horror italiano protagonista di una delle serate dell'estate romana. In scena Tulpa, il film di Federico Zampaglione che, con l'attrice Crisula Stafida, è stato presente alla proiezione.
E' una piazza Vittorio che non ti aspetti. Quella che ormai somiglia ad un quartiere dei sobborghi di Bangkok, con il cameriere del chiosco che, sigaretta in bocca serve al tavolo la straniera di turno in cerca di qualcosa di pittoresco, si è vestita a festa. Due grandi schermi, centinaia di posti a sedere, vigilanza che tiene in ordine.
Quasi buio. Un pubblico numeroso, mentre dall'altra parte va in onda il film di Bertolucci, si accende l'ultima sigaretta in attesa di uno dei film più chiacchierati della stagione.
TULPA è l'ultima fatica di Federico Zampaglione ed ha un cast di tutto rispetto, dalla moglie, Claudia Gerini già vista recentemente anche nel film di Manuli “La leggenda di Kaspar Hauser”, fino ad arrivare a Michele Placido. L'azzeccato trailer del film che vede amoreggiare la protagonista, Claudia Gerini, con un'altra donna, Crisula Stafida, ha colpito gli spettatori ben prima che il film di Zampaglione uscisse nelle sale e lascia intravedere solo uno degli aspetti intriganti che sono la spina dorsale di un film appassionato e crudo.
Crisula è tra il pubblico, difficile non notarla, e il regista da il buio in sala. Si comincia… E che inizio! Una coltellata, nel vero senso del termine, che spiazza, per certi versi disturba.
I commenti, nella sala sotto le stelle, sono quelli di chi non se l'aspetta. E poi, piano piano, la storia inizia a farsi largo tra quelle atmosfere così anni settanta care a Zampaglione e, a giudicare dai mormorii, anche a buona parte della platea. Nulla o quasi è lasciato al caso e la protagonista, una Gerini donna in carriera, prende in mano la situazione anche se, durante la proiezione, appare non totalmente immersa nel personaggio, almeno in qualche occasione.
Placido e gli altri protagonisti sono quasi un “contorno” alle storie di sesso estremo che, notte dopo notte, la Gerini si regala in un locale che sa di mistico, di magico. Uno di questi incontri la porterà al rapporto con la bella Crisula che, già vista anche ne “Il marito perfetto” si ritaglia il suo spazio non solo grazie alle sue forme e ad un fascino che la bellezza di una conturbante e inedita Gerini esalta ma e soprattutto, per la sofferenza e il dolore che metterà in scena alle prese con il demoniaco assassino.
La fine con l'assassino che quasi che non ti aspetti, classico, e una serie di omicidi degni del miglior Fulci d'annata segneranno l'ingresso dei titoli di coda e l'ingresso di un sorridente Zampaglione che racconterà della sua passione per l'horror dal sapore vintage sfiorando solamente la polemica che lo ha visto protagonista con il collega Dario Argento. La Stafida verrà chiamata a salutare il pubblico proprio mentre, il sottoscritto, chiedeva al regista in merito alla scelta delle attrici per un ruolo così drammatico. Crisula, per conto suo, mi aveva confidato di avere colpito il regista nella sua precedente interpretazione nel film sopra citato. Per il resto le ho detto: “…beh, Zampaglione ti ha fatto uccidere nel film e, per la miseria, ci è riuscito! Drammaticamente riuscito! Forse troppo presto, però…”.
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