I bambini ritrovati grazie ai cani molecolari
Bambini eroici, li definisce Emanuele Tornaboni, padre dei 2 bambini ritrovati vicino Subiaco
Dopo la positiva conclusione della vicenda che ha fatto passare una drammatica fine d'anno a Emanuele Tornaboni, un imprenditore romano titolare insieme al fratello del Circolo sportivo Due Ponti sulla via Cassia a Roma, Tornaboni, intervistato da Sky Tg24, definisce i figli eroi per aver sopportato soli e al freddo una notte intera a temperature che a Monte Livata hanno raggiunto i -7 gradi. La storia è ancora da ricostruire e finora il racconto ci dice di una donna, Alexia Canestrari di 36 anni, moglie appunto di Emanuele Tornaboni che ieri pomeriggio, mentre il marito era a sciare, usciva di casa con i due bambini, Manuel di 5 anni e Nicole di 4. L'avevano vista per l'ultima volta nei pressi della pista di bob di Campo dell'Osso e poi la scomparsa.
Tornato a casa e non trovando nessuno Tornaboni dà l'allarme, la moglie non risponde al telefono e sono scomparsi anche i bambini. Iniziano le ricerche con più di 100 uomini attrezzati e una muta di cani molecolari, quella speciale razza di cani, i Bloodhound, con un olfatto in grado di memorizzare l’odore delle persone e di riconoscere una traccia a distanza di diversi giorni, basta fargli annusare un oggetto della persona da trovare e il suo olfatto memorizza quella molecola e riesce a riconoscerla in ambiente aperto anche se la persona ha lasciato la traccia diversi giorni prima. La mogie viene rintracciata durante la notte tra il 31 e il 1 gennaio, è confusa e non riesce a dare indicazioni chiare su dove si trovino i bambini. La donna viene ricoverata e le ricerche intensificate. Si pensa al peggio.
Poi il lieto fine che riporta il sorriso nella giornata, primo dell'anno, piena di speranze e aspettative. I bambini vengono ritrovati prima di mezzogiorno, nel bosco, infreddoliti, ma in buona salute, riabbracciano il loro papà e contano di dimenticare tutto in fretta. Per le indagini c'è tempo.