I nuovi servizi di assistenza domiciliare alle persone anziane
In Italia non esistevano società in grado di offrire alle famiglie servizi di assistenza domiciliare integrata
Abbiamo incontrato Stefano Oliva, Amministratore di AEVA SPA, società che con il marchio Xenior offre servizi innovativi di assistenza domiciliare a persone anziane.
Ing. Oliva, lei ed i suoi soci provenite da esperienze manageriali assai lontane dai settori dell’assistenza o della sanità, come mai avete deciso di dar vita a questa iniziativa imprenditoriale ?
Nel 2011, anche a seguito di esperienze personali, abbiamo capito che in Italia non esistevano società in grado di offrire alle famiglie servizi assistenza domiciliare integrata, modello che si è invece già affermato in altre parti del mondo. Abbiamo così deciso di lanciarci in questo campo, proponendo un servizio innovativo rispetto alla sola fornitura di personale simil badante. Le famiglie che si rivolgono a noi possono invece contare su un supporto a 360°, dalle visite specialistiche, alla diagnostica, alla riabilitazione motoria o cognitiva, fino all’assistenza nelle attività quotidiane, il tutto a domicilio e con professionisti qualificati. Questo consente ai familiari di avere un interlocutore unico per tutte le loro necessità, risparmiando così molto tempo e spesso anche denaro.
Immaginiamo che ogni famiglia possa avere necessità diverse e che evolvono nel tempo, esiste una personalizzazione dell’assistenza ?
Ovviamente si. In Italia è ancora diffusa l’idea che l’assistenza ad un anziano non più autosufficiente o in fase iniziale di declino sia sinonimo di badante, ma questo paradigma è obsoleto. Il Piano di Assistenza deve essere formulato sulla base di un attento esame delle condizioni cliniche, funzionali e cognitive, tenendo in considerazione anche l’aspetto delle relazioni sociali, gli hobby, ecc. Per fare questo utilizziamo un protocollo di valutazione elaborato da un comitato scientifico internazionale, questo ci consente di evidenziare i punti di debolezza dell’anziano (cose in cui va aiutato), ma anche e soprattutto le sue risorse residue (che vanno stimolate per mantenerle il più a lungo possibile). Una volta capito il quadro d’insieme si può definire il programma di assistenza più adatto, e non è affatto detto che questo coincida con l’inserimento di una badante convivente. Ad esempio in una fase di declino iniziale, potrebbe essere meglio un aiuto di pochissime ore al giorno, solo per svolgere le cose che da l’anziano non può fare da solo, lasciandogli poi la sua vita e privacy per il resto della giornata. Allo stesso modo una persona con un inizio di declino cognitivo andrebbe stimolata con attività specifiche per la mente; così come siamo abituati alla fisioterapia per il recupero motorio. La prevenzione è fondamentale per ritardare il più possibile la perdita totale di autonomia e mantenere una buona qualità di vita.
Ci sembra di capire che abbiate delle perplessità sulla figura della badante, è così ?
Il tema è molto più complesso di quanto non si pensi, diciamo che la risposta dipende da tanti fattori.
Parliamo di assistenza privata, quindi bisogna anche essere pragmatici, se una famiglia ha bisogno di un supporto h24 la badante convivente rappresenta in termini di costo l’unica risposta possibile per molte famiglie. Ma secondo noi deve essere inserita solo quando non se ne può più fare a meno, prima di quel momento meglio rinunciare a qualche ora di assistenza, ma far svolgere le attività da personale più qualificato. Ci sono ovviamente anche badanti molto capaci, ma purtroppo non si può dire siano la maggioranza. Per questo bisognerebbe sempre partire da un’attenta analisi delle necessità familiari e delle competenze necessarie per soddisfare le stesse.
Le famiglie sono anche preoccupate dall’aspetto contrattuale delle badanti, cosa ci può dire su questo tema?
In Italia ci sono solo due modi formalmente corretti per impiegare una badante, o la famiglia la assume direttamente regolarizzandola attraverso il contratto del personale domestico, oppure può passare attraverso un’agenzia interinale autorizzata dal ministero del lavoro alla somministrazione di personale.
Sicuramente bisogna evitare di tenerle in nero poiché, oltre ad essere vietato per legge, è sempre più frequente che la badante prima di andarsene minacci o muova una vertenza. Quindi si rischia molto e nel lungo periodo si può spendere anche di più. Bisognerebbe poi evitare di affidarsi a tutte quelle società, cooperative e non, che purtroppo continuano a proporre badanti alle famiglie senza essere un’agenzia interinale autorizzata, utilizzando le più disparate formule per contrattualizzare la collaboratrice, addirittura mediante partita iva ultimamente. Nonostante le rassicurazioni verbali, o anche scritte, che queste società danno alle famiglie, la modalità non è corretta e lascia la famiglia esposta a delle possibili vertenze.
Voi di Xenior supportate la famiglia anche su questo ?
Certamente, le famiglie possono rivolgersi a noi sia per una ricerca di badante adatta alle loro esigenze, ed una volta trovata assumerla direttamente, oppure richiederci anche la contrattualizzazione che noi effettuiamo ovviamente tramite una società interinale autorizzata.
Tutto bello, ma quanto costa ?
Come detto dipende dalle necessità, ma i costi non sono necessariamente proibitivi. Contrariamente a quanto si possa pensare abbiamo ad esempio dei programmi leggeri di mantenimento della memoria e delle capacità cognitive per anziani con inizio di demenza che già con una spesa di 300 euro al mese possono dare ottimi risultati.
Per ulteriori informazioni visitate il sito www.xenior.it o chiamate lo 06.65796125