I Vigili del Fuoco, Angeli ed Eroi, umili e protettivi
Una delegazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è intervenuta nel corso della trasmissione radiofonica: “Metti una sera in Radio”
Gianni Chiarucci e Riccardo Ciofi, accompagnati da Marco, Andrea, Roberto e Stefano, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco sono intervenuti ieri pomeriggio, 23 gennaio, ai microfoni di Radio Roma Capitale nel corso della trasmissione di Francesco Vergovich e Mariagloria Fontana “Metti una sera in Radio”. Dopo i complimenti degli ospiti Avio Focolari (che ha anche cantato una canzone, scritta da lui in pochissime ore, dedicata ai Vigili del Fuoco) e Alessandro di Carlo, Riccardo Ciofi, delegato sindacale FNS Cisl di Roma e Rieti, ha parlato e raccontato della macchina operativa dei Vigili del Fuoco impegnata in questi giorni nel Centro Italia: “Innanzitutto ringrazio gli ospiti e le persone che da tutta Italia hanno chiamato la sala operativa per trasmettere parole di stima e affetto nei nostri confronti. Quello che noi facciamo, lo facciamo con naturalezza, perché è quello che facciamo tutti i giorni”.
Il delegato sindacale, Riccardo Ciofi ha aggiunto: “Ogni giorno e ogni notte siamo impegnati h24 su tutto il territorio del paese, portiamo soccorso e andiamo in aiuto a tutta la popolazione. Comprendo e capisco che gli ultimi episodi (dal terremoto di Amatrice del 24 agosto fino al sisma della scorsa settimana che ha visto coinvolto l’hotel Rigopiano a Farindola) agli occhi delle persone sono eventi eccezionali. Ritrovare e salvare vite umane dopo tante ore sotto la neve sono eventi eccezionali ance per noi. Ma questo è il nostro lavoro, questo lo facciamo tutti i giorni, anche in turnazione h24 senza riposare e mangiare”.
Come ha ricordato Mariagloria Fontana il Corpo dei Vigili del Fuoco ci viene invidiato da tutto il mondo, ne hanno parlato moltissimo, con grande risonanza, anche il Washington Post e la CNN.
Al termine della trasmissione, dopo il contributo dello scrittore e giornalista Oliviero Beha, Sandro Scapicchio ha interpretato un sonetto scritto da Giampiero Giusti, dal titolo “Se pònno veramente chiama’: EROI”:
stà gente a comincia` dai Viggili der Fòco
ai volontari che già er nome fà capì tutto …e che er valore che dimostrano nun 'è poco
tutte le forze dell'ordine sò riunite
e se danno da fà da matti, pe sarvà le vite
e vojio precisa` er tutto pe du` sordi e senza tregua.. e ogni santo giorno uno per uno pè lavoro
danno la vita, pe sarvà "quella dell'artri.. mettenno sempre a rischio quella loro".
In ogni situazzione …danno er mejio de se stessi, pure se n cianno mezzi e ne permessi,
lo fanno cor core e no perché so` fessi .
E’ ‘n lavoro pieno de sacrifici, artruismo e de coraggio, er tutto senza riceve gniente manco un … Forza e coraggio.
Tutte le persone delle Forze andrebbero premiate co ‘n riconoscimento, enno`solo ar "valore" ma armeno na cosetta in più messo ‘n busta paga, invece abbuscheno ‘na mancia che suppergiù nun dai nemmanco a un regazzino.
Onore a voi, e divve grazie a me me pare poco …
Ve vojio allora armeno eloggia` Angeli o Santi ..sò certo ve fara` piacere e che v`onora…
che forse vale più de na medaglia, sentisse de chiama`così co stà parola!
Foto di Adriano Di Benedetto