I voti alla Virtus Roma del ritorno in Serie A
Ecco le pagelle per la trionfale stagione della squadra di coach Piero Bucchi
A promozione raggiunta, è tempo di voti in casa Virtus Roma. Ecco dunque le pagelle all'organico della Virtus Roma 2018-2019, quella del ritorno in Serie A.
PAGELLE
Moore 8+: ci si aspettava che fosse il trascinatore di questa squadra. E leader, anche se a modo suo, è stato. In una stagione in cui spesso è incappato in qualche problema di falli, il play americano ha comunque dimostrato una superiorità tecnica che gli ha permesso di essere decisivo nei momenti più caldi delle partite, quando l'ex Brindisi ha spesso scelto di rimboccarsi le maniche e togliere le castagne dal fuoco.
16.4 punti, 4.3 assist, 40% 3p.
Baldasso 7.5: giunto ormai all'ultima stagione del suo prestito triennale da Torino, Tommy è diventato un giocatore molto più maturo e pronto, anche al grande salto in A1. Dopo un 2017-18 da titolare, quest'anno il playmaker classe '98 ha ricoperto il ruolo di riserva di Nic Moore: le sconfinate capacità tecniche, unite a una solidità inedita, ne hanno fatto un perfetto ricambio, in grado spesso di non far sentire la mancanza dello statunitense.
7.1 punti, 2.4 assist, 32% 3p.
Chessa 7: alla sua prima stagione da Capitano, il sassarese è stato in grado di modificare il proprio gioco, dimostrando di potersi rendere utile in tanti modi. Da mero tiratore, Chessa si è evoluto infatti anche in uno straordinario difensore, grazie a un'applicazione e una grinta che ne hanno fatto dimenticare le percentuali altalenanti.
4.6 punti, 1.7 assist, 33% 3p.
Saccaggi 7: escluso dalle rotazioni nelle ultime partite, rimane comunque indimenticabile per la tripla sulla sirena che ha regalato alla Virtus la vittoria sul campo di Casale Monferrato. Pur costretto a ridurre il proprio volume di tiri rispetto alle abitudini, si è dimostrato un'arma chirurgica quando coinvolto nell'attacco di Roma.
5.1 punti, 1 assist, 42% 3p.
Prandin 6.5: arrivato a stagione in corso (in fuga da Siena), lo si ricorda soprattutto per i suoi compiti difensivi nelle ultime e decisive partite del campionato. Schierato rispettivamente sugli ex Thomas e Raffa, ha preso fiducia dalla propria difesa, riuscendo anche a regalare qualche punto nella metà campo offensiva.
3 punti, 0.8 assist.
Santiangeli 7: seppur a corrente alternata, l'ex Scafati è stato in grado di aggiungere talento all'attacco della Virtus. Dotato di un bagaglio tecnico piuttosto completo, spesso è stato utilizzato da Bucchi per sfruttarne la superiorità fisica in post basso contro i pari ruolo, ma la sensazione è che avrebbe potuto fare anche di più.
6.4 punti, 2.3 rimbalzi, 2 assist.
Sandri 7.5: alla sua terza esperienza romana (la prima delle quali in A1), l'ex Treviso è stato uno dei leader vocali nella scalata della Virtus. Giocatore sempre solido in difesa e utile anche in attacco, dove, consapevole dei propri limiti, si è reso utile in più modi e più posizioni, dimostrando anche ottime abilità di lettura. Schierato dal ruolo di 2 a quello di 4, Sandri ha costituito un'importante pedina tattica nel roster di Roma.
7.8 punti, 3.2 rimbalzi, 1.8 assist.
Alibegovic 7.5: dopo un inizio di stagione un po' timido, il prodotto di St.John's University ha cambiato faccia nel finale di stagione. Migliorato in ogni aspetto del suo gioco, grazie a una maggiore consapevolezza nei propri mezzi, ha rappresentato un'arma in più nell'arsenale a disposizione di coach Bucchi e ci si augura possa proseguire a Roma una carriera ricca di successi, viste le grandi potenzialità.
7.3 punti, 4.2 rimbalzi, 36% 3p.
Landi 8: insieme a Sims forma una coppia di lunghi perfetta: la sua pericolosità dal perimetro apre l'area allo statunitense che, viceversa, lascia grandi spazi ad Aristide attirando i raddoppi della difesa. L'ala originaria di Potenza è rimasta a Roma con la convinzione di poter centrare la promozione e ci ha messo tutto se stesso per raggiungerla: oltre alle sue bombe dall'arco c'è infatti anche tanto cuore in difesa e in ogni piccolo dettaglio.
12 punti, 7.4 rimbalzi, 40% 3p.
Sims 9: dominatore dell'area e del campionato, non a caso primo in rimbalzi e stoppate. Il lungo ex Philadelphia è un clinic che cammina, il suo bagaglio offensivo è praticamente illimitato: in post basso scherza con ogni avversario, e a ciò aggiunge anche un ottimo tiro dalla media. Fondamentali, nel percorso di Roma, i suoi vistosi miglioramenti nelle letture quando raddoppiato dalle difese, che hanno permesso all'attacco virtussino di sbloccarsi nelle ultime gare, dopo un periodo di avaria.
Colonna portante della Virtus in entrambe le metà campo, è senza dubbio l'MVP di questo campionato.
19.4 punti, 11.3 rimbalzi, 1.9 stoppate, 6.8 falli subiti.
Lucarelli (0.3ppg), Matic (0 ppg), Spizzichino (0ppg) sv.
Coach Piero Bucchi 8: nella consapevolezza che il lavoro di un allenatore vada ben oltre ciò che si vede nelle partite e che perciò sia impossibile darne un giudizio a tutto tondo, è innegabile che il coach bolognese abbia svolto un grande lavoro alla guida della Virtus. Arrivato durante la scorsa stagione per salvare la Virtus dal baratro della B, ha avuto a che fare quest'anno con tutt'altre prospettive: la società di Claudio Toti si affacciava infatti al campionato 2018-19 con l'ambizione di risalire in A. Ma nonostante i favori del pronostico, portare una squadra al vertice non può mai essere compito scontato, specialmente se negli anni precedenti il club non ha avuto una grande tradizione in tal senso. Bucchi è però riuscito a fare della sua Virtus una squadra completa e sempre molto complicata da affrontare, vista la preparazione dei giocatori nell'affrontare con stessi risultati difese a uomo e a zona. E seppur talvolta gli si sia potuta rimproverare qualche lacuna in termini di approccio mentale alle partite, si ricordi che durante la stagione vi è stata una sola costante nel Girone Ovest: la Virtus Roma al comando.