Un giorno di molti anni fa, camminavo senza meta, intorno a Largo Preneste, a Roma, e dopo aver preso una stradina in salita, sbucai in uno spiazzo, dove notai l'ingresso di una piccola chiesa o una cappella, con poche persone presenti sull'uscio, soprattutto risaltava il colore bianco delle vesti delle suore della Carità di Madre Teresa di Calcutta, il sari bianco a strisce azzurre. Avvicinatomi a quel piccolo gruppo, fu grande la sorpresa che mi colse, quando riconobbi in mezzo a loro Madre Teresa in carne e ossa!
In pochi attimi fui trasportato da un impeto interiore al suo cospetto. Era una donna minuta, dal corpo esile, scarno, quasi che fosse raccolto, concentrato in lei solo l'essenziale della vita. Così minuta nelle fattezze, ma imponente per carisma. Mi prese una mano stringendola tra le sue, che vidi essere mani forti, di lavoratore, che stridevano con l'aspetto gracile. Mi guardò e infine mi benedisse. Tornai per la mia strada leggero, consapevole di aver incontrato una santa.
Venti anni fa, il 5 settembre, moriva a Calcutta, Madre Teresa, fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della Carità, proclamata santa il 4 settembre 2016 da Papa Francesco.
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