Un prodotto campano per eccellenza non può non avere degni rappresentanti: i pizzaioli. Su un mercato, quello attuale, sempre più orientato all’imitazione, sono loro i veri garanti della pizza, quella “STG”, conosciuta ormai come “Specialità Tradizionale Garantita”.
Originali, creativi, innovativi ma anche tradizionalisti; gli unici in grado di trasformare pochi e semplici ingredienti come acqua, farina e lievito in un delizioso e morbido impasto, noto in tutto il mondo per la sua innegabile qualità e per il suo gusto unico.
Altri tre ingredienti immancabili per un pizzaiolo sono l’amore, la dedizione e la costanza e questo sembra averlo colto benissimo Valentino Libro, il giovane campione del mondo del XIII prestigioso Trofeo Caputo.
Per lui la pizza non è solo un modo di guadagnarsi da vivere ma è soprattutto un’arte; un’arte che ha iniziato a imparare da bambino, ancora tredicenne, e che oggi lo ha reso un personaggio di spicco nel mondo della ristorazione.
Una storia di successo la sua, arrivato dopo anni di duro lavoro ma anche di intense soddisfazioni raccolte con il tempo. Le sue deliziose pizze continuano costantemente a sedurre tutti, anche i palati più raffinati.
Centinaia di persone ogni sera ne attendono una, affollando il suo “Ke Vuò” a Quarto, in provincia di Napoli, il locale che un noto imprenditore napoletano ha deciso di dargli in gestione e che, inaugurato il 6 dicembre 2013, dopo soli 10 mesi di attività, è divenuto un vero e proprio punto di riferimento per tutti i napoletani, molto più di una qualunque pizzeria.
I suoi ingredienti? L’umiltà, la grinta e soprattutto la passione. Tutte qualità che presto lo faranno volare anche a Las Vegas per l’ “International Pizza Expo”.
Ma Valentino è alla vigilia di un altro importantissimo appuntamento: il prossimo 11 marzo sarà infatti in udienza da Papa Francesco; con lui naturalmente alcuni rappresentanti dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani che approfitteranno di questa occasione per presentare ufficialmente e far firmare al Santo Padre la petizione “L’Arte della Pizza come Patrimonio dell’Unesco”. Una sfida, questa della petizione, lanciata lo scorso settembre sulla piattaforma Charge.org dal presidente della Fondazione Uni Verde Pecorario Scanio e che allo stato attuale conta più di 200 mila firme.
Non resta quindi che contribuire a diffondere questa preziosa iniziativa su tutti i social digitando #pizza Unesco!
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