Nella cornice di Piazza del Popolo a Roma, dove la Polizia di Stato, in occasione del 172° anniversario della sua fondazione, ha realizzato per i cittadini della capitale un “Villaggio della Legalità”, venerdì 12 aprile alle 17:30, si è tenuto un incontro sul tema “Esercitare la memoria per chi ha sacrificato la propria vita per le Istituzioni”.
Alla presenza del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Vittorio Pisani, un momento di confronto e dibattito sulle tragiche stragi di mafia del 1992. Hanno partecipato all’incontro il Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Onorevole Chiara Colosimo, il Direttore Centrale per la Polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali della Polizia di Stato, Prefetto Renato Cortese, la sig.ra Tina Montinaro, moglie dell’Agente della Polizia di Stato Antonio Montinaro, capo scorta di Giovanni Falcone, ucciso nella strage di Capaci e Giorgia Furlan, capo progetto della società 42° Parallelo che ha realizzato la docu-serie “I ragazzi delle scorte”.
Un incontro volto a condividere testimonianze e modelli valoriali propri della storia della Polizia di Stato per coinvolgere i cittadini in un momento di riflessione sul tema della memoria. Soprattutto ricordando l’impegno di coloro che hanno dedicato la vita alla giustizia e alla difesa dei valori che sono alla base di ogni società civile.
In occasione del dibattito, è stato proiettato il trailer dei primi quattro episodi della docu-serie “I ragazzi delle scorte”. Un’opera prodotta dalla società 42° Parallelo, in collaborazione con la Polizia di Stato, con il finanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali.
La docu-serie, insignita nel 2023 del prestigioso Premio nazionale “Paolo Borsellino”, per la categoria “Film e Documentari”, racconta le vite degli uomini e delle donne della Polizia di Stato che hanno perso la vita al fianco di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, mettendoli al centro della narrazione in un ritratto intimo e capace di restituire un’immagine inedita della loro quotidianità, fatta di dedizione verso lo Stato e amore per le loro famiglie.
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