Nel dicembre del 2016 è nata una vicenda che sta ancora tenendo banco negli ambienti romani e che ha avuto come teatro anche i Paesi Bassi, Malta, Gran Bretagna, e ha toccato più o meno direttamente i fratelli Tulliani, l’ex Presidente della Camera Gianfranco Fini e William Legge, conte di Darmouth e fratellastro di Lady Diana.
Tutto ha inizio con l’indagine “Rouge et Noir” della Procura di Roma, conclusa con l’arresto ad Amsterdam di Francesco Corallo, figlio di un appartenente al mandamento catanese di Cosa Nostra guidato da Nitto Santapaola, accusato di associazione a delinquere, peculato e riciclaggio. La Global Starnet, società legata all’imprenditore che si occupa di VLT e slot machine, prende subito le distanze ma viene coinvolta nelle attività di indagine e commissariata. È a questo punto che viene a galla il potenziale coinvolgimento di Fini: apparentemente Corallo si sarebbe messo in società con i fratelli Tulliani nella speranza di ottenere il supporto dell’influenza dell’ex Presidente della Camera. Per ridurre l’impatto di immagine si è poi presentato a Porta a Porta per smentire ogni compromissione.
Il TAR intanto prende iniziativa revocando la concessione alla Global Starnet e lo stesso Corallo viene estradato dalla Corte d’Appello di Saint-Martin. La società si appella al Consiglio di Stato e mette in piedi una protesta da parte dei dipendenti (300) in opposizione alla decisione del Tribunale Regionale del Lazio e in sostengo di Corallo.
Qualche mese dopo un potenziale colpo di scena: una società maltese presieduta dal britannico William Legge si presenta per cercare di acquistare in blocco le società di Corallo. La Corte dei Conti sembrava anche interessata, ma la procura antimafia blocca tutto ritenendola una mossa unicamente volta a impedire la revoca della concessione statale.
Ad ottobre 2017 viene chiusa l’inchiesta, mentre il gennaio scorso arriva la richiesta di rinvio a giudizio per Francesco Corallo, Giancarlo Tulliani (latitante negli Emirati Arabi), Sergio Tulliani (padre di Giancarlo ed Elisabetta), la stessa Elisabetta Tulliani e Gianfranco Fini. Pochi giorni fa, il 16 luglio, il rinvio a giudizio per riciclaggio, per il quale rischia fino a 30 anni.
E la Global Starnet? Dopo essere stato sollecitato dal Consiglio di Stato, il TAR ha confermato la decadenza della concessione. Sono in arrivo nuovi ricorsi, ma per la società siamo probabilmente vicini alla fine.
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