In cinque anni il Campidoglio ha riscosso pochissimi introiti della tassa sui rifiuti (Tari).
Secondo il resoconto di bilancio dell’Assemblea capitolina, che contiene la gestione finanziaria dello scorso anno, è emerso che nell’anno che va dal 2017 al 2021 solo il 34% della Tari è stata riscossa. Mentre il riscontro sanzionatorio è soltanto del 20% delle multe.
Nella giornata di ieri, 27 aprile, l’assessora al bilancio e vicesindaca Silvia Scozzese l’attenzione dell’Assemblea capitolina la mancata riscossione della Tari da parte del Comune di Roma Capitale. Inoltre, oltre a non essere in linea i conti, il mancato incasso non è stato neppure in questi anni recuperato con le sanzioni. Tuttavia, quest’ultima problematica non dipenderebbe da un problema di evasione fiscale, ma dai ritardi dell’amministrazione.
“Non ho detto che i romani non vogliono pagare, è che spesso non arriva proprio la bolletta. Dobbiamo cambiare tutto il sistema di riscossione. Non è questione di morosità, ma di nostri ritardi“, sottolinea assessora.
“La differenza tra multe accertate e riscosse è un problema endemico” nella Capitale. Infatti, proprio tra i fondi di dubbia esigibilità, 5 miliardi sono stati riservati per la tassa rifiuti.
La tassa rifiuti dovrebbe avere un introito di circa 1,62 miliardi di residui attivi accertati e non spesi. Ma, invece, questa somma non risulta. Questo ovviamente ricade poi sulle spalle dei cittadini che si trovano a pagare bollette esorbitanti per far pareggiare i conti.
Come sottolinea la Scozzese, “non avere disponibilità delle risorse accertate toglie risorse ai servizi e crea sofferenza nella gestione della città“. Dunque, questo ovviamente va influenzare una delle grandi emergenze di quale Roma è stata sempre vittima, ossia quella dei cassonetti stracolmi di rifiuti.
Ovviamente considera la morosità come unica causa dell’emergenza sarebbe riduttivo. Tuttavia, la questione ha bisogno di “risposte immediate“. Per questo motivo l’assessora ha dichiarato di voler modificare il sistema entro l’anno.
Una delle iniziative che è stata approvata in Aula relative al bilancio del 2021 è la prima variazione di bilancio che prevede 245 milioni di euro destinati ad investimenti su Municipi e dipartimenti.
“Il bilancio del comune di Roma è in equilibrio“. Ciononostante “ci sono alcuni elementi indicativi di una situazione da modificare rapidamente ed elementi di sofferenza. Il primo riguarda la situazione delle entrate: abbiamo una massa di residui attivi che ammonta a 9,5 miliardi. Per quello che riguarda le risorse impegnate e non spese, il totale ammonta a 2,8 miliardi“.
Oltretutto, un’altra questione da risolvere con la massima urgenza sarà quello di far riquadrare i conti con la tassa rifiuti e riscuotere le morosità. “Si tratta di risorse disponibili ma che non possiamo utilizzare, e questo è un problema da risolvere. C’è un fondo contenziosi pari a 207 milioni e un accantonamento per debiti potenziali di varia natura pari a 366 milioni“, conclude la Scozzese.
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