Il Frantoio a Boville è la Ciociaria a tavola: tradizioni, sapori e paesaggi
Una visita al Frantoio e a Boville Ernica, diventa un’esperienza completa: un incontro con l’anima più profonda del Lazio, che aspetta solo di essere scoperta
Nel cuore della Ciociaria, dove la cultura contadina si fonde con un paesaggio collinare ricco di ulivi e vigneti, sorge Boville Ernica, un antico borgo che custodisce tradizioni culinarie profonde. Qui, tra le strette vie del centro storico, nel 1979 prende vita una storia di sapori autentici, quella de “Il Frantoio”, pizzeria e ristorante nato dalla passione di Luigi, o meglio, “Gino”. È lui che ha avuto l’intuizione di dare nuova vita alla cultura gastronomica locale, portando alla ribalta le ricette della Ciociaria, una cucina genuina, figlia della terra e del lavoro dei campi.
Fettuccine fatte a mano da Anna Antonacci ai funghi porcini
Il Frantoio a Boville Ernica, dalle radici alla tavola: oltre la Pizza
L’avventura di Gino comincia in maniera semplice: una pizzeria al taglio, in Corso Umberto I, a due passi dalla fontana che da decenni disseta i passanti e oggi fa da sfondo alla scena culinaria del paese. La pizza de Il Frantoio diventa subito una specialità amata dagli abitanti, con quel sapore che sembra riassumere il calore e la convivialità della Ciociaria. Ma il richiamo della tradizione è forte, e Gino decide di ampliare la sua proposta. Da semplice pizzeria al taglio, Il Frantoio si evolve: una sala con posti a sedere, un ambiente accogliente che invoglia i visitatori a fermarsi, assaporare e scoprire le specialità del territorio.
Il menu si arricchisce di piatti che raccontano la storia agricola della Ciociaria, basata su ingredienti semplici, coltivati da generazioni: verdure di stagione, legumi, formaggi e, soprattutto, l’olio d’oliva, vera eccellenza della zona. Questo è infatti un territorio vocato all’olivicoltura, con colline punteggiate da ulivi secolari che regalano un olio dal sapore pieno e aromatico, capace di esaltare ogni pietanza.
Una cucina contadina e ricca di tradizione
Il Frantoio rappresenta la cucina ciociara nella sua essenza più autentica: piatti sostanziosi, che traggono ispirazione dalle abitudini contadine. Nelle cucine del ristorante si preparano pietanze come la pasta e fagioli, una minestra ricca e nutriente, la zuppa di ceci e castagne, perfetta per le fresche sere d’autunno, e le inimitabili sagne e fagioli, una pasta fresca, corta e corposa, condita con sugo di pomodoro e insaporita da spezie locali.
Tra i secondi, è immancabile la cicoria ripassata, raccolta nei campi della Ciociaria, saltata in padella con aglio e olio extravergine d’oliva, e perfetta da accompagnare ai salumi e ai formaggi della zona, come la marzolina, un formaggio di capra a pasta dura, stagionato e dal sapore intenso. Un altro piatto iconico sono le fregnacce ciociare, una pasta tipica, servita con sugo di pomodoro fresco, pecorino e una spruzzata di pepe nero.
La pizza del Frantoio: una tradizione che continua
Anche la pizza, che per decenni è stata il simbolo della cucina de Il Frantoio, è reinterpretata nel rispetto della tradizione. Ogni impasto è fatto con farine locali, lievitato naturalmente e arricchito da ingredienti semplici e stagionali. Non mancano varianti come la pizza alla margherita, preparata con pomodori freschi della Ciociaria e una mozzarella che proviene dai caseifici vicini, una filiera corta che garantisce sapori intensi e autentici. Ma è forse nella pizza “Ciociara”, con cicoria e salsiccia, che si condensa il legame tra gastronomia e territorio: un mix di sapori che richiama la campagna, le colline e il lavoro dei campi.
Paesaggi e gastronomia: un invito a scoprire la Ciociaria
Oltre alla cucina, è il paesaggio stesso a rendere un pranzo a Il Frantoio un’esperienza unica. Le colline della Ciociaria, con i loro muretti a secco, gli ulivi e i vigneti, offrono uno scenario affascinante in ogni stagione. Gli ospiti del ristorante possono godere di un pasto accompagnato da vini locali, prodotti nei vitigni della zona, come il Cesanese, un vino rosso corposo e intenso, e la Passerina, un bianco fresco e delicato.
Visitare Il Frantoio significa immergersi in un’esperienza che celebra l’essenza della Ciociaria. Dalla calorosa accoglienza alla semplicità dei sapori, ogni dettaglio riporta alla cultura di un territorio che sa vivere della propria storia, condividendo con i visitatori il meglio delle sue tradizioni.
Cosa c’è da vedere nei dintorni di Boville Ernica
Nel cuore della Ciociaria, i comuni che circondano Boville Ernica rappresentano veri e propri gioielli di storia e cultura, ognuno con una propria anima e narrazione millenaria. Questa area del Lazio, che si estende tra le colline della provincia di Frosinone, custodisce tesori nascosti, borghi antichi e tradizioni che resistono al passare del tempo, offrendo a visitatori e residenti un’atmosfera suggestiva, unica e profondamente autentica.
Veroli: la città della sapienza
A pochi chilometri da Boville Ernica sorge Veroli, antica città ernica, che vanta un patrimonio culturale inestimabile. Conosciuta anche come “città della sapienza” per la storica presenza di biblioteche e centri di cultura, Veroli ospita monumenti storici di grande pregio. La Basilica di Santa Salome, con la sua Scala Santa, è meta di pellegrinaggi e uno dei pochi luoghi al mondo in cui i fedeli possono vivere quest’esperienza senza dover raggiungere Roma. Le stradine del borgo medievale, i vicoli acciottolati e le vedute panoramiche rendono Veroli una tappa imperdibile per gli amanti dell’arte e della storia.
Alatri: la città dei ciclopi
Poco distante troviamo Alatri, famosa per le sue monumentali mura poligonali, un’opera ciclopica che lascia senza fiato e che rappresenta uno dei migliori esempi di architettura megalitica d’Italia. Secondo la leggenda, le mura furono costruite da giganti e l’atmosfera che si respira ancora oggi evoca miti e misteri. La Cattedrale di San Paolo e la Chiesa di Santa Maria Maggiore, con il suo affresco del Giudizio Universale, completano l’offerta artistica di questa città che sembra sospesa tra il passato e il presente.
Ferentino: la storia e l’artigianato
Città di origine romana, Ferentino è nota per il suo ricco patrimonio archeologico e artistico. Le antiche mura romane e la celebre Porta Sanguinaria testimoniano la grandezza del passato romano, mentre la Cattedrale dei Santi Giovanni e Paolo e la Chiesa di Sant’Ambrogio mostrano una continuità storica che arriva fino al medioevo. Oggi, Ferentino è anche un centro importante per l’artigianato locale, con botteghe che perpetuano tradizioni e abilità antiche.
Arpino: la patria di Cicerone
Arpino è la città natale di Marco Tullio Cicerone e una delle mete più affascinanti della Ciociaria. Le sue mura poligonali, simili a quelle di Alatri, racchiudono un borgo che ha conservato intatto il suo fascino antico. La Torre di Cicerone domina il paesaggio, mentre la “Porta dell’Arco a Sesto Acuto” è una delle strutture architettoniche più enigmatiche e rappresentative dell’intero Lazio. Ogni anno, ad Arpino si svolge il Certamen Ciceronianum, una competizione di latino classico che attira studenti da tutto il mondo.
Monte San Giovanni Campano: la Fortezza medievale
Infine, Monte San Giovanni Campano, situato su un colle che domina la Valle del Liri, è noto per il suo imponente castello medievale, in cui fu imprigionato addirittura San Tommaso d’Aquino. Le mura e le torri del castello raccontano le vicende di un’epoca lontana e ancora viva nelle tradizioni locali. Da Monte San Giovanni si gode una vista mozzafiato che abbraccia le colline e le valli circostanti, rendendolo un luogo perfetto per chi cerca pace e bellezza naturale.
Un viaggio tra cultura e tradizione
Questi comuni, uniti dalla loro vicinanza a Boville Ernica, offrono un viaggio nella storia e nelle tradizioni della Ciociaria. Dai miti alle leggende, dalle mura ciclopiche alle antiche cattedrali, ogni borgo è un invito a immergersi in una cultura genuina, lontana dai ritmi frenetici, e a scoprire i segreti di una terra ricca di fascino e autenticità. Una visita a questi luoghi diventa così un’esperienza completa, che va oltre il semplice turismo: è un incontro con l’anima più profonda del Lazio, che aspetta solo di essere scoperta.