Il Governo Conte ha ottenuto la fiducia anche alla Camera, con 350 voti favorevoli, 236 contrari e 35 astenuti.
Una giornata di certo non noiosa quella di ieri alla Camera, dove la tensione era alle stelle. Conte, nel suo discorso, tocca la questione del conflitto di interessi, scatenando reazioni specialmente da parte del Pd. “Conflitto di interessi, vexata quaestio in questo Parlamento: cercheremo di riprendere in mano questa questione, lo faremo al più presto” ha detto Conte, secondo quanto riportato da “Ansa”. “E i vostri interventi volti a interrompermi dimostrano che ciascuno ha il suo conflitto o pensa di avere il suo conflitto” ha detto il premier. L’aula di Montecitorio si scatena, e Conte riprende: “Sono stato frainteso, non sto accusando nessuno ma dico che è negli interstizi della società a qualsiasi livello. Noi, nell’immigrazione come nella scuola non arriviamo per stravolgere”.
Nella sua replica, Conte ha ringraziato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Saluto, anche qui come fatto al Senato, il Presidente della Repubblica, in quanto garante dell’unità nazionale. Nell’ambito delle sue prerogative costituzionali ha presieduto all’attitivà di formazione del governo, gli sono dunque doverosamente grato per quanto fatto fin qui”.
Quando Conte cita il fratello del Capo dello Stato, i deputati del Pd e di Forza Italia si alzano in piedi, con il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio che grida “Piersanti si chiamava, Piersanti!”, criticando l’esitazione del premier nel ricordare il nome del fratello di Mattarella, ucciso dalla Mafia. Conte lo aveva definito infatti un “congiunto”: “Una delle cose che mi ha addolorato di più nei giorni scorsi è stato l’attacco sui social a un congiunto del presidente Mattarella. E’ una cosa che mi è dispiaciuta molto”.
Molte le polemiche e soprattutto molte le interruzioni da parte dei deputati del Pd. Conte è forse sembrato meno sicuro rispetto alla performance al Senato: appunti smarriti, omissioni, e la gaffe sul fatello del Capo dello Stato. Alla fine però il governo ottiene alla fine la fiducia, con 350 sì dal Movimento 5 stelle e dalla Lega, no di Pd e Forza Italia e 35 astenuti di Fratelli d’Italia.
“Oggi parte il governo del cambiamento che lavorerà per il benessere dei cittadini, inizia la terza Repubblica” ha detto Luigi Di Maio, dopo che il governo Conte ha incassato la fiducia della Camera.
(Video Agenzia Dire)
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