Si apre martedì 7 maggio a Parma la XXII edizione di Cibus, la manifestazione internazionale dedicata all’agroalimentare “Made in Italy”, in programma dal 7 al 10 maggio nella splendida città emiliana, che, come da tradizione, vede la nostra regione, il Lazio, tra i protagonisti principali.
La Regione Lazio, in collaborazione con Arsial, prende parte alla manifestazione con un proprio spazio istituzionale e una collettiva di 17 imprese d’eccellenza, con l’obiettivo di promuovere non solo il patrimonio agroalimentare regionale, ma anche la particolare bellezza dei nostri territori.
Come già accaduto per le fiere del vino, la presenza della Regione a Cibus è scandita dal claim “Lazio. All roads lead to taste”. Ispirato a un antico motto, il claim è pensato come un invito alla scoperta, lasciando intendere che ogni viaggio intrapreso nella nostra regione, porta il visitatore a vivere esperienze straordinarie, enogastronomiche e non solo.
L’Agrifood (Agroalimentare) si riferisce alla coltivazione, produzione e trasformazione dei prodotti agricoli destinati all’alimentazione.
All’interno dello stand istituzionale di quasi 200 mq (Padiglione 07/08 – Stand D 006), le 17 aziende del Lazio sono presenti con centinaia di referenze, che includono vino, olio evo, pasta, distillati, tartufo, salumi, specialità ittiche, caffè, bevande, prodotti da forno, legumi, cereali e cibi fermentati.
Sempre nel corso della fiera, il Lazio sarà protagonista di due masterclass ispirate all’enogastronomia di qualità, tenute martedì 7 maggio, dallo chef Alessandro Circiello che presenterà per l’occasione due ricette gourmet, preparate con i prodotti delle aziende laziali presenti a Cibus.
«Per noi Cibus – commenta l’Assessore all’Agricoltura Giancarlo Righini – è una tappa obbligata. È uno tra gli eventi di settore più prestigiosi, che per la sua natura di fiera internazionale offre straordinarie opportunità di business.
Siamo convinti che la nostra partecipazione contribuirà a rafforzare i legami con i partner storici e a stabilire nuove relazioni commerciali, con l’obiettivo di sostenere la crescita delle nostre aziende sui mercati. Vogliamo restituire al “Lazio del Cibo” lo spazio e la considerazione che merita. Siamo al Cibus per trasmettere l’anima e l’autenticità del nostro agrifood e conquistare il palato di chiunque voglia scoprire i prodotti portati in fiera dalle imprese laziali».
«Siamo presenti a Cibus 2024 – aggiunge il Commissario Straordinario di Arsial Massimiliano Raffa – con 17 aziende di eccellenza in rappresentanza dell’Agrifood del Lazio, certi che i loro prodotti e l’appeal dei nostri territori sapranno conquistare nuove fette di mercato, rafforzando le strategie di crescita e di espansione sui mercati internazionali.
Attraverso una rinnovata azione di promozione e di marketing, che abbiamo chiamato “Modello Lazio”, stiamo affiancando e sostenendo, nelle principali fiere internazionali, le aziende produttrici del Lazio, affinché possano aumentare l’export dei propri prodotti e, al tempo stesso, stiamo promuovendo in Italia e all’estero l’immagine del territorio regionale e delle sue eccellenze, tra le quali non ultima quella enogastronomica.
Accanto all’intramontabile “Made in Italy” miriamo a far affermare il “Made in Lazio”, grazie ad una gamma di eccellenze pronte a confrontarsi sui mercati internazionali. Vi aspettiamo nel Padiglione del Lazio, dove il futuro dell’agroalimentare è servito!», conclude Raffa.
Cibus è la manifestazione di riferimento per il settore agroalimentare Made in Italy. Con i suoi 120 mila mq di esposizione, articolati in otto padiglioni, offrirà uno spaccato completo del settore alimentare italiano, L’edizione attuale è la più numerosa di sempre tanto per numero di espositori, oltre 3.000, che per numero di buyer della grande distribuzione: più di 2.000 accreditati, provenienti in gran parte da Stati Uniti, Germania, Spagna, Francia, Regno Unito e Medio Oriente.
Il 2024 è inoltre l’anno dei Paesi dell’area ASEAN, grazie al ritorno in fiera della Cina, grande assente durante la pandemia, e alla presenza di un’importante delegazione dal Giappone.
La Collettiva
La collettiva del Lazio per Cibus è composta da 17 imprese del territorio in rappresentanza dell’intero settore agroalimentare regionale:
Nota a piè di pagina: i nonni del basso Lazio raccontavano che i papi amavano e consumavano l’olio di quelle terre, incentivando la coltivazione dell’olivo a sud dello Stato Pontificio. Nel territorio del Frusinate e dell’Agro Pontino la coltura dell’olivo si è diffusa così tanto da essere la specie arborea più coltivata in quella zona.
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