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Il “Mal Ton” segna il declino del “Thank you”

Una volta si faceva l'elogio del 'bon ton', della buona educazione, che non è solo una condizione del comportamento ma anche un tratto del nostro linguaggio. Ormai, però, in politica, nel calcio, nella società e – chissà – anche in molte famiglie, impera la 'mala educacion', il turpiloquio, e il galateo è soffocato dagli eccessi dell'insulto o dell'offesa. La 'lingua strillata' è solo una cifra espressiva dei tempi che corriamo e basta assistere a un qualsiasi talk-show o leggere le dichiarazioni dei nostri politici per comprendere che la 'Prima Repubblica', con le sue convergenze parallele, è ormai un pallido e nostalgico (chi l'avrebbe mai detto!) ricordo. Siamo nell'era dello smacchiare e dell'asfaltare, da un lato, e dei toni da guerra civile, dall'altro. Ma non sorprende. Basta interpretare anche strane e bizzarre ricerche per rendersene conto.

Ad esempio, Google ha analizzato un database di parole estratte da 5 milioni di libri pubblicati in tutto il mondo tra il 1500 e il 2008 e ne vien fuori un progressivo declino di alcune parole gran parte delle quali possono essere tranquillamente associate alla cortesia e alla buona educazione. Un fenomeno mondiale quindi. Non sorprende.

Il Daily Telegraph ha recentemente fatto un sondaggio tra i propri lettori inglesi e tra i risultati emersi spicca come quattro persone su dieci reputano il 'thank you', cioè la parola anglosassone più famosa al mondo, un modo di ringraziare vetusto, obsoleto, non al passo con i tempi. Semmai, i sudditi di Sua Maestà preferiscono espressioni più trendy come 'cheers' (che corrisponde al nostro 'salute') 'cool' (bene, perfetto) o addirittura 'ta', il suono onomatopeico della prima sillaba di thank you. Il sondaggio rivela quindi un desiderio di rinnovamento del linguaggio e una insofferenza per certi pseudo-formalismi che proprio il 'thank you' rappresenterebbe.

Ma non è così semplice. In verità con 'thank you' si dà solennità a un impegno e il ringraziare una persona è in realtà un modo per disobbligarsi. Grazie a te: i portoghesi non a caso dicono 'obrigado'. Anche il declino del 'thank you, in fondo è un altro sintomo del 'mal ton' imperante!

Redazione

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