L’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio d’Amato, alla presenza del Direttore generale della Asl Roma 5, Giorgio Giulio Santonocito, ha presentato nel pomeriggio di oggi il progetto per la – sempre più vicina – realizzazione del Nuovo Ospedale Tiburtino (NOT). Il piano è stato approvato e finanziato dalla Regione Lazio, per un totale di 205 milioni di euro. La struttura sorgerà in via Cesurni, Tivoli Terme, su terreni di proprietà della ASL Roma 5. È tuttora in corso il bando di gara, con scadenza tra un mese (il 14 ottobre).
“Si tratta di una grande sfida, un’opera strategica per il quadrante Est. Con l’uscita dal commissariamento torniamo a progettare e investire in sanità. La nuova struttura sorgerà in un’area di proprietà pubblica, servita sia dal trasporto su ferro che dalle dorsali autostradali. Il nuovo ospedale, oltre a servire tutto il quadrante est molto popoloso di Guidonia e Tivoli, servirà anche a decongestionare l’ospedale Sandro Pertini di Roma” ha commentato l’Assessore Alessio D’Amato.
Per la struttura sono previste 347 unità di posti letto: un’implementazione importante riguardo l’attuale copertura dei Posti Letti Attivi sul territorio di Tivoli. La superficie complessiva sarà di oltre 87.000 mq, mentre per quella di ogni singolo posto letto, la superficie coperta sarà di 142 mq. Il Nuovo Ospedale Tiburtino conterà, inoltre, 8 Sale Operatorie e vari servizi di diagnostica e generali.
“La nuova struttura porterà vantaggi ai cittadini e soprattutto il potenziamento dell’assistenza sanitaria del territorio, andando anche ad alleggerire gli accessi presso le strutture romane – spiega il Direttore generale della ASL Roma 5, Giorgio Giulio Santonocito – Il nuovo ospedale introdurrà standard qualitativi e quantitativi, ambientali, impiantistici e tecnologici in grado di garantire elevati livelli prestazionali in relazione al comfort sanitario, alla funzionalità e alla sicurezza alla sostenibilità. Sarà un ospedale ecosostenibile, flessibile, in grado di affrontare le sfide che oggi con drammaticità stanno investendo la Sanità mondiale.
L’ospedale è stato pensato come una piastra circolare – che allocherà i servizi dell’emergenza – stretta, come in un abbraccio, dalla struttura di degenza e servizi. Questi, a loro volta, si svilupperanno secondo una precisa gradualità orizzontale in sintonia con l’intensità di cura prestata. Una torre sarà dedicata alle malattie infettivo diffusive ed ai sistemi di bio-contenimento. Ai piani inferiori, in logica di gradualità verticale, i servizi ambulatoriali e di accettazione.
“Il progresso tecnologico e scientifico in atto ed in crescente evoluzione – continua Santonocito – il continuo cambiamento delle esigenze sanitarie e l’attuale attenzione ai temi della sostenibilità, del comfort del benessere richiedono una visione strutturale, organizzativa e gestionale della complessa rete dei servizi socio-sanitari, nuova e dinamica che prenderà corpo nell’Ospedale Tiburtino. Un nuovo approccio alla progettazione dei luoghi della salute, in grado di favorire sinergie e relazioni non solo tra le diverse discipline ma anche tra le diverse funzioni di diagnosi, cura, ricerca e formazione che caratterizzano il sistema-sanità”.
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