Il post Roma-Bologna consente un’analisi da cui prescinde il risultato. È sì arrivata la vittoria ma ci sono molti aspetti su cui lavorare: è davvero l’inizio di un nuovo campionato.
La sua rincorsa al mondiale poi vinto e ora la voglia di rimettersi da subito a disposizione della Roma. Paulo Dybala è la luce, l’unica che attualmente accende i giallorossi. Anche contro il Bologna è lui a procurarsi il rigore della vittoria.
Per il resto, un blando e sterile possesso palla, con qualche sprazzo isolato di Zaniolo e poco altro. Va ricordata l’attenuante della ripresa del campionato: il Bologna appena affrontato, come molte altre compagini, hanno ricominciato in maniera piuttosto ingolfata. Tuttavia anche la Roma pre-sosta aveva perso questo smalto, che occorre ritrovare al più presto per non perdere di vista il treno del quarto posto Champions. Soprattutto rimettendo al centro Abraham, oggi in panchina: oggi l’asse offensivo Zaniolo-Dybala ha sì procurato il rigore della vittoria, ma non basterà alla lunga. Le occasioni create sono state pochissime.
Per questo è difficile fare un’analisi a livello tecnico-tattico della sfida, ma occorre focalizzarsi di più sui singoli. Dopo il rigore trasformato da Pellegrini, circa 85 minuti di sbadigli sono stati interrotti dagli ultimi disperati attacchi bolognesi, sventati nell’ultimo minuto da due protagonisti, uno atteso l’altro meno. Il recupero di Smalling su Pyyhtia mostra ancora una volta come l’inglese sia imprescindibile per un reparto arretrato come quello giallorosso, nonostante le buone prove odierne fornite anche da Mancini e Ibanez.
Molto più sorprendente, qualche istante dopo, il salvataggio sulla linea di Abraham sul colpo di testa di Ferguson ormai indirizzato in porta a Rui Patricio battuto. L’attaccante, entrato solo nella ripresa, ha subito capito che doveva coprire la porta e, in una stagione dalla scarsissima vena realizzativa, ha fatto un intervento che vale quanto un gol. Anche questi episodi possono sbloccare un giocatore dal punto di vista psicologico.
Da segnalare infine anche l’esordio da titolare del classe 2003 Benjamin Tahirovic. Lo svedese, messo al centro del campo al fianco di Cristante, è stato autore di una prova ordinata che potrebbe far pensare ad un impiego più massiccio nelle rotazioni di Mourinho. C’è il mercato di riparazione e il rientro di Wijnaldum si avvicina, ma il ragazzo potrebbe diventare un’alternativa.
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