Il Premio San Bernardino va a Procter & Gamble e AMREF
Menzione speciale per Sono Bambina, non una Sposa
L’edizione del prestigioso Premio San Bernardino che si è tenuta presso l’università romana Lumsa, ha eletto le due campagne vincitrici per il 2014. Sono “Grazie cuore di mamma” di Procter & Gamble e “Wlak to drink” di Amref. L’una per la categoria commerciale, l’altra per la categoria no profit.
Dopo il significativo intervento del presidente di Pubblicità Progresso, Alberto Contri, che ha illustrato i vari metodi di fare nuova pubblicità, nazionali e internazionali, sottolineando come “l’ironia delle campagne abbia soppiantato, almeno nei risultati ottenuti, la drammaticità estrema nelle rappresentazioni dei temi oggetto delle campagne”, si è proceduto alle premiazioni.
“Il tema che abbiamo voluto trattare per questa campagna, ha illustrato il responsabile di Procter & Gamble Renato Sciarrillo che ha ritirato il premio, ha preso spunto dalle Olimpiadi, come quelle della scorsa edizione, con una attenzione particolare ai Giochi Olimpici per atleti diversamente abili. L’amore e la forza, ha concluso, che si riscontrano nei rapporti tra madri e figli può essere tale che la disabilità può arrivare ad essere un vero e proprio punto di forza”.
Viviana Mattacchioni ed Enrica Arcangeli, di Amref, hanno ritirato il premio per la categoria no profit. “Walk to drink”, ha spiegato la Mattacchioni, nasce in occasione della Giornata mondiale dell’acqua del marzo scorso quando abbiamo pensato di realizzare un video che potesse dare un’idea di quanto sia importante questo elemento vitale al quale, almeno in gran parte dell’Occidente, viene data scarsa importanza. Così, ha proseguito nell’illustrazione, abbiamo pensato di installare delle piccole telecamere in una stazione della metropolitana romana per riprendere le reazioni degli utenti che, al distributore automatico di bevande, ricevevano bottigliette d’acqua vuote con indicazioni sul percorso da fare per ritirare quelle regolari. Un modo per dare un’idea di cosa significa camminare per chilometri prima di arrivare ad un po’ d’acqua per milioni di persone che vivono in Paesi come quelli del continente africano”.
Menzione particolare per un’altra campagna no profit che era tra le finaliste. Sono bambina, non una Sposa si occupa di diritti umani negati e, come illustrato dal titolo, lotta contro i matrimoni forzati che, spesso, anche le bambine sono costrette a subire in diverse parti del mondo. Presenti per Sono bambina, non una Sposa, Giorgia Butera, una delle ideatrici insieme a Alessandra Lucca e Federica Simeoli, e Remo Sabatini. Chiamata dalla Commissione del Premio ad illustrare la campagna, la Butera ha sottolineato la “drammaticità della situazione che vivono milioni di bambine e ragazze nel mondo. Vogliamo, ha ribadito, essere uno strumento di supporto ed aiuto per tutte quelle ragazze che sono costrette a subire ogni genere di violenza nel silenzio delle loro case che in molti casi diventano vere e proprie prigioni”.
Il Banco Alimentare, presente con il suo presidente Andrea Giussani, ha collaborato con i giovani delle scuole di grafica ed ha premiato il vincitore, Cristina Messi, che si è aggiudicata il premio “Giovane Pubblicitario”.