Il Prof. Garattini è l’esempio vivente di come si possa vivere bene e a lungo

Mantenersi in salute, dice Garattini, permette di evitare inutili sofferenze alle persone care e riduce il peso sul Servizio Sanitario Nazionale

Silvio Garattini

Silvio Garattini

Nell’ intervista che il Professor Silvio Garattini ha rilasciato al Corriere della Sera il celebre oncologo, farmacologo e presidente dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, a quasi 96 anni continua a promuovere l’importanza del movimento e di uno stile di vita sano come chiavi per il benessere fisico e mentale.

Silvio Garattini, 96 anni vissuti a passo veloce

A pochi giorni dal suo 96esimo compleanno, Garattini continua a camminare regolarmente, mantenendo l’obiettivo di percorrere almeno 5 chilometri al giorno. Questo impegno costante è un elemento cruciale del suo approccio alla vita: camminare sì, ma a un ritmo rapido, per ottenere un vero effetto aerobico e migliorare la condizione fisica generale. La semplice passeggiata per vedere le vetrine, spiega, non ha alcun impatto benefico dal punto di vista della salute.

Nel suo ultimo libro Vivere bene, Garattini approfondisce il concetto sull’importanza del movimento e delle buone abitudini quotidiane. Nel testo, l’oncologo invita a riflettere sull’idea di un “sano egoismo“, concetto secondo cui adottare uno stile di vita salutare è un atto di responsabilità non solo verso sé stessi, ma anche verso gli altri. Mantenersi in salute, infatti, permette di evitare inutili sofferenze alle persone care e riduce il peso sul Servizio Sanitario Nazionale, che potrebbe essere meno gravato se tutti adottassero comportamenti più sani. Questa consapevolezza diventa un segno di generosità verso la società.

Garattini e “il mercato della medicina”

Garattini esprime inoltre preoccupazione per il “mercato della medicina”, che tende a ridurre i livelli di normalità in molte patologie per ampliare il numero di pazienti da trattare. Un esempio è il colesterolo: abbassare la soglia di normalità a livelli sempre più bassi significa rendere più persone idonee ai trattamenti farmacologici, alimentando un mercato farmaceutico in continua espansione. Secondo Garattini, la vera prevenzione contro questa tendenza si ottiene con l’adozione di buone abitudini di vita, che possono evitare il ricorso a farmaci non sempre necessari.

L’alimentazione, spiega Garattini, gioca un ruolo fondamentale nel benessere generale. Il suo approccio si basa sulla varietà e sulla moderazione: mangiare di tutto, in quantità ridotte, è la chiave per fornire all’organismo i nutrienti necessari senza esporlo agli inquinanti che possono essere presenti negli alimenti. L’antico consiglio di “alzarsi da tavola con un po’ di fame” è sostenuto da ricerche scientifiche che dimostrano come una riduzione del 30% dell’apporto calorico possa allungare la vita del 20%. In questo contesto, Garattini sottolinea che, più che il digiuno prolungato, è la quantità complessiva di cibo ingerito a fare la differenza: anche mangiare poco, ma più volte al giorno, può essere altrettanto efficace.

L’attività fisica è prevenzione

L’attività fisica viene presentata da Garattini come una delle armi più potenti nella prevenzione di malattie croniche e gravi. Patologie come il diabete e molti tumori potrebbero essere prevenuti adottando uno stile di vita più attivo. Il numero di diabetici in Italia è allarmante, e molte delle complicanze legate a questa malattia – come problemi cardiovascolari, renali e visivi – potrebbero essere evitate con una prevenzione basata su sane abitudini quotidiane. Ancora più impressionante è la stima che il 40% dei tumori potrebbe essere evitato, un dato che, secondo Garattini, evidenzia l’importanza dell’attività fisica e della corretta alimentazione.

L’attività fisica, inoltre, non è solo utile per il corpo, ma anche per la mente. Garattini sottolinea che camminare o fare esercizio fisico migliora la circolazione cerebrale e favorisce la socializzazione, contribuendo a prevenire malattie mentali e la solitudine. L’attività fisica, intesa come un movimento collettivo, rappresenta anche un’occasione per stringere legami sociali: camminare insieme o condividere momenti di attività all’aperto rafforza le relazioni interpersonali.

Camminare è molto più di un esercizio fisico

Garattini evidenzia anche un deficit culturale in Italia rispetto allo sport e all’attività fisica. Il Paese, dice, è indietro rispetto ad altre nazioni, e questo si riflette nei tassi preoccupanti di sovrappeso e obesità, soprattutto tra i giovani. Il problema non è solo legato alla mancanza di volontà individuale, ma anche alla carenza di strutture adeguate: piscine, palestre e luoghi adatti al movimento sono insufficienti, e le amministrazioni dovrebbero fare di più per garantire a tutti la possibilità di praticare un’attività fisica regolare.

Per Garattini, camminare è molto più di un esercizio fisico: è un momento di riflessione e benessere mentale. Dopo ogni camminata, afferma di sentirsi meglio, non solo fisicamente, ma anche psicologicamente. Camminare lo aiuta a organizzare le idee e a riflettere, rappresentando un importante spazio di rigenerazione mentale.

Con quasi 96 anni alle spalle, Garattini dimostra che non è mai troppo tardi per iniziare a prendersi cura di sé. Anche a 80 anni, sostiene, è sempre meglio iniziare a camminare piuttosto che rimanere fermi. Il suo messaggio, dunque, è chiaro: adottare uno stile di vita attivo e una dieta equilibrata non solo migliora la qualità della vita individuale, ma contribuisce al benessere della comunità. In un’epoca in cui la medicina sembra spingere sempre più verso trattamenti farmacologici, Garattini ci ricorda che il vero benessere inizia con la cura quotidiana del proprio corpo e della propria mente.