Il San Raffaele chiuderà 13 cliniche: protesta
Una manifestazione a difesa del San Raffaele e dei suoi dipendenti è annunciata per giovedì 8 agosto
"Chiediamo di essere ricevuti immediatamente dal presidente Zingaretti, che tanto si e' mostrato sensibile in campagna elettorale nel difendere il diritto al lavoro e il diritto alla salute dei 2 mila operatori e dei 5 mila pazienti che quotidianamente vengono assistiti dalle 13 strutture del Lazio del Gruppo San Raffaele, per trovare una immediata soluzione costruttiva".
Lo afferma il Comitato a difesa del San Raffaele, che annuncia per giovedì 8 agosto alle ore 10 una manifestazione sotto la presidenza della Regione Lazio in via Rosa Raimondi Garibaldi, e l'occupazione permanente delle 13 strutture sanitarie. "Gli operatori sanitari e amministrativi delle 13 strutture sanitarie San Raffaele del Lazio – riferisce la nota – apprendono con sconcerto che, a causa degli ennesimi impegni sottoscritti e nuovamente disattesi dalla amministrazione regionale anche alla presenza delle organizzazioni sindacali dei lavoratori Cgil, Cisl, Uil, Ugl, la San Raffaele Spa ha appena annunciato di dovere procedere, suo malgrado, alla immediata sospensione entro le prossime 72 ore delle attivita' sanitarie e alla progressiva disattivazione dei rapporti di lavoro in essere".
"Noi lavoratori siamo indignati di fronte a tanta indifferenza da parte dell'attuale responsabile dell'assessorato alla Salute della Regione Lazio che ha portato il ritardo sulle nostre spettanze a 4 mensilita', onere insostenibile soprattutto per quelle numerose famiglie dove entrambi i coniugi lavorano per la San Raffaele. Noi lavoratori chiediamo di essere ricevuti immediatamente in delegazione dal presidente Zingaretti, che tanto si e' mostrato sensibile in campagna elettorale nel difendere il diritto al lavoro e il diritto alla salute dei 2 mila operatori e dei 5 mila pazienti che quotidianamente vengono assistiti dalle 13 strutture del Lazio del Gruppo San Raffaele, per trovare una immediata soluzione costruttiva. Noi lavoratori, ormai alla disperazione, siamo pronti a forme di protesta anche estreme".