Il successo del Festival di Spoleto 2024: il Neoevo inizia, (forse), da qui
La fondazione Carla Fendi e l’Associazione #spoletofestivalfriends hanno proposto una serie di eventi interessantissimi, mostre e presentazione di libri
Un festival splendido quest’anno a Spoleto. Tutte le proposte artistiche di alto livello. Ricchissimo di suggestioni e novità per cui non sapremo da dove iniziare per raccontarlo, visto che il calendario, densissimo, elenca almeno 60 eventi e vi è stata anche tutta una corona di appuntamenti di contorno che completano il quadro e hanno reso unico il Festival dei due Mondi nel panorama italiano e internazionale.
Spoleto, capitale di arte e cultura
Per 15 giorni Spoleto è stata davvero la capitale della cultura e dell’arte, non solo Italiana ma anche europea. Cominciamo dallo splendido concerto finale nella Piazza del Duomo affollatissima, con l’orchestra di Santa Cecilia. Barbara Hannigan ha inaugurato il Festival “Ariadne auf Naxos” di Richard Strauss in una nuova edizione che si è avvalsa di una scenografia che ne ha esaltato e valorizzato l’esecuzione dell’orchestra di Budapest (diretta da Ivan Fischer), impossibile dimenticare anche Last Minute con la firma del duo Adrien M & Claire B., Isabel Adjani,( mormorii dell’anima). Assolutamente da non perdere “Potrait” di Medhi Kerkouche, una danza interessantissima con musica molto godibile, nonché l’incredibile scenografia in movimento, Memory of a fall di Yoann Bourgeois & Hania Rani.
La fondazione Carla Fendi e l’Associazione #spoletofestivalfriends hanno proposto una serie di eventi interessantissimi, mostre e presentazione di libri, perché se è vero che la musica, il teatro, la danza e la lirica sono il centro del Festival, è altrettanto vero che anche i libri hanno la loro notevole parte, con alcune significative presenze che hanno completato il ventaglio di incontri culturali su vari temi.
Astrolia e il mistero delle tre cattedrali
In questo quadro, una sorpresa è stata il libro “Astrolia e il mistero delle tre cattedrali” di Fabrizio Abbate presentato dall’associazione #spoletofestivalfriends nel bel mezzo del Festival, il 4 luglio scorso.
Si tratta di un giallo fantasy sconcertante e con sfondo storico filosofico diverso da ogni altri modelli il che non è poco visto il grigiore attuale.
Lo sfondo è costituito dai richiami paradossali, ironici, alla storia, alla numerologia e alla filosofia (i riferimenti al tema del tempo, ai diritti perduti, alle libertà in pericolo).
Un libro di fantascienza dunque? o piuttosto di fantarealtà che ha al centro un grande complotto mondiale che ruota intorno ad un esperimento scientifico paradossale ma emblematico. il significato dell’esperimento( ripetiamo paradossale) mette in gioco il tema delle libertà, dei diritti , dei valori spirituali ma in modo archetipo.
Un giallo epico ma forse, per alcuni, un giallo escatologico. Il libro è stato presentato dalla presidente dei Friends, Ada Urbani che ha introdotto con la direttrice artistica del Festival dei Due Mondi, Monique Veaute i tre relatori: l’avvocato Sandro Diotallevi, don Angelo Auletta e il direttore di Rete Oro, Lucio Vetrella.
Il Neoevo
Il libro nell’incipit chiarisce che la vicenda si svolge all’inizio del #neoevo un periodo storico emblematico tra passato e futuro che racchiude segreti e le stesse origini del Neoevo che si sveleranno solo alla fine del giallo.
Ecco perché la collocazione di questa presentazione a Spoleto è significativa, per le stesse radici storiche della cittadina Romane ma anche . e medioevali (vedasi la bellissima Spoleto sotterranea, da visitare ) tutti elementi che si attagliano perfettamente ad un giallo che ha forti richiami alla storia ed al medioevo.
Un giallo innovativo e controcorrente che si segnala per originalità di impostazione persino esoterica e numerologica (la 666esima eclisse, il giorno delle 33 comete, i 13 Apostati e così via). Un grande affresco del #neoevo, che fa parte di una saga di 4 libri. E poiché il Neoevo è l’età dell’intelligenza artificiale (personificata nel giallo come Algoritmo Supremo) ben ci sta il richiamo al finale del festival con la conferenza su Intelligenza artificiale ed Etica (Padre Benanti, Ilaria Capua relatori) che ha trattato il tema in modo scientifico.
Ma, ironicamente, l’IA nella saga dice:
Io sono l’algoritmo supremo Dio tuo, non avrai altro Algoritmo all’infuori di me, ora e per sempre nei secoli dei secoli sia fatta la MIA volontà e così sia.
Un ultimo dubbio permane, se nel #neoevo comandano gli oligarchi oppure l’algoritmo supremo, ovvero, sopra tutti loro, il Dio Denaro! Resta comunque che il Neoevo è (forse) più vicino di quanto pensiate ecco perché il Festival dei due Mondi si lega al futuro, ma col Neoevo.