Il supplì romano, un boccone croccante di riso e mozzarella filante
Il supplì romano è un classico antipasto della cucina romana, che prende il nome dal francese “surprise” a causa del suo ripieno sorpresa.
Il supplì romano è un classico antipasto della cucina romana, che prende il nome dal francese “surprise” a causa del suo ripieno sorpresa.
La sorpresa nel supplì
Arcangelo Dandini
La storia del supplì risale al XIX secolo, Roma era abitata da molti studenti provenienti da fuori città. Successe che alcuni di loro, per risparmiare denaro, utilizzassero il riso avanzato del pranzo del giorno precedente, mescolandolo con uova e formaggio e formando delle palline che poi venivano fritte. In seguito, il supplì divenne una specialità della cucina romana e venne arricchito con l’aggiunta di un ripieno di mozzarella.
Come si prepara
La sua preparazione richiede una certa pazienza e cura. Il primo passo è la cottura del riso, che deve essere bollito in abbondante acqua salata e poi scolato e raffreddato. Una volta freddo, il riso viene mescolato con uova, parmigiano grattugiato e un pizzico di sale e pepe.
Il ripieno di mozzarella è costituito da piccoli cubetti di formaggio, che vengono inseriti al centro di ogni pallina di riso. Le palline vengono poi passate nell’uovo sbattuto e nel pangrattato, e fritte in olio caldo fino a quando diventano dorate e croccanti.
Un piatto tipico della cucina romana che è diventato famoso in tutto il mondo per la sua croccantezza e il suo delizioso ripieno di mozzarella filante. Inoltre, è spesso considerato un piatto di street food, che si trova comunemente nei chioschi di cibo e nei bar della città. Molti lo gradiscono anche come aperitivo accompagnato da birra ghiacciata.
Esistono anche diverse varianti del supplì romano, per esempio il supplì con ragù, in cui il ripieno è costituito da un saporito ragù di carne oppure in bianco senza pomodoro.
Oltre ad essere un piatto delizioso, il supplì romano ha anche un forte valore culturale per la città di Roma. È considerato un simbolo e ormai è parte integrante della tradizione culinaria della capitale.
I supplì sono di Supplizio di Arcangelo Dandini