Categorie: Cronaca

Ilaria Cucchi: “Una farsa la nuova inchiesta della Procura”

"Aprire un nuovo fascicolo per lesioni lievi è una presa in giro". Lo afferma  Ilaria Cucchi a proposito della presunta apertura della nuova inchiesta sulla morte del fratello Stefano, il geometra romano arrestato per droga nell’ottobre 2009 e morto una settimana dopo in ospedale.

Il Procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, dal canto suo, precisa di non aver preso ancora alcuna decisione in merito spiegando che sta  "completando la rilettura degli atti e lo studio delle motivazioni della Corte d’Assise d’Appello".

E sono  proprio le motivazioni  della sentenza che il 31 ottobre scorso ha assolto tutti gli imputati coinvolti nel processo a costituire il punto di partenza per la nuova indagine della Procura. La famiglia Cucchi aveva riposto grandi speranze nelle dichiarazioni del dott. Pignatone che aveva raccolto l'invito dei Giudici del Tribunale che  esortavano ad accertare l’eventualità di altre responsabilità oltre a quelle degli agenti della penitenziaria  e che non avevano definito "una astratta congettura l’ipotesi secondo cui l’azione violenta sarebbe stata commessa dai carabinieri che lo hanno avuto in custodia".

Le nuove indagini della Procura, di cui parla la sorella di Stefano Cucchi, per il reato di "lesioni lievi", non sarebbero quelle che si sarebbero aspettate i familiari.  "Questa accusa, di fronte alle immagini del corpo martoriato di mio fratello – spiega Ilaria in un’intervista al Tg1 – credo che sia l’ennesima presa in giro e ulteriore mancanza di rispetto che ha la giustizia nei confronti di mio fratello".

"Il procuratore capo ci aveva promesso che avrebbe fatto nuove indagini – sottolinea Ilaria –  Se le nuove indagini che vuole fare sono queste io e i miei genitori ce ne resteremo a casa, ci risparmieremo altra sofferenza inutile. Ad ottobre la morte di mio fratello andrà in prescrizione. Evidentemente mio fratello non contava nulla, questa ne è l’ultima dimostrazione".

Intanto in TV è stato pubblicato il video con le dichiarazioni del detenuto che sarebbe stato l’ultimo a vedere Stefano Cucchi ancora in vita. "Ho sentito dei rumori, qualcuno che dava calci e qualcuno che cadeva e piangeva". Queste dichiarazioni, oltre al presunto coinvolgimento dei Carabinieri di cui parla la sentenza, riaprirebbero anche il discorso relativo al comportamento delle guardie penitenziarie.

Redazione

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