Esenzione da IMU e TARI, finalmente è realtà: tutti i beneficiari sono loro.
Soprattutto in questo periodo storico, dove i rincari sono all’ordine del giorno, le tasse pesano e non poco sulle spalle degli italiani. Per quanto si cerchi di risparmiare sulle bollette e sulla spesa quotidiana, infatti, alcune tasse restano invariate nel tempo e diventano un vero salasso per tutti.
Una di queste è la tassa sui rifiuti (TARI), che dev’essere versata dai proprietari o da chi ha un qualunque diritto su un immobile che potrebbe generare rifiuti. Il suo importo varia a seconda dei metri quadri, del numero di componenti del nucleo famigliare e anche delle decisioni del Comune di riferimento poiché, di fatto, è un tributo comunale.
L’IMU, invece, è l’Imposta Municipale Propria ed è stata introdotta nel 2011 dal governo Monti: la si paga anch’essa a livello comunale sul possesso dei beni immobiliari e, se fino al 2013 è stata valida anche sull’abitazione principale, oggi invece la si versa per terreni agricoli, aree fabbricabili, abitazioni principali signorili o di lusso e fabbricati diversi da quella dove si è stabilita la residenza anagrafica.
Alcuni cittadini, però, hanno la fortuna di essere esenti da questi due tributi comunali e quindi di risparmiare molti soldi: ecco di chi si tratta.
Un primo caso nell’ambito delle esenzioni IMU è quello delle case occupate abusivamente: nel caso di proprietari che hanno denunciato tempestivamente la cosa, dal momento della denuncia fino a quello dell’effettiva liberazione dello stabile non devono pagare questa tassa. A stabilirlo è stata la Corte Costituzionale con una sentenza del 18 aprile 2024.
Allo stesso modo, per quanto riguarda la TARI, per esserne esenti i cittadini italiani devono riuscire a dimostrare che di fatto i locali di loro proprietà sono diventati inutilizzabili e, di conseguenza, non possono in alcun modo produrre rifiuti.
Per esempio, non è idoneo a produrre rifiuti poiché inutilizzabile un fabbricato oggettivamente inagibile, oppure in restaurazione o ristrutturazione. Anche le aree di impianti sportivi dedicati alla pratica sportiva in senso stretto (spogliatoi e uffici esclusi) non sono tassati per quanto riguarda la TARI, così come gli edifici di esercizio pubblico del culto e le aule adibite a catechismo.
Subiscono invece una riduzione della TARI i cittadini residenti in zone dove non viene effettuata la raccolta: nel caso in cui questo avvenga per interruzione del servizio per qualsiasi motivo la tassa va pagata al massimo per il suo 20%.
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