Purtroppo in tanti ben presto dovranno pagare l’Imu, verifica se sei tra questi, o sei uno dei pochi che può evitare la tassa sulla casa.
Grazie al cosiddetto Decreto Salva Italia, con somma gioia di tanti italiani, da alcuni anni ormai l’imposta sulla prima casa è stata abolita, ma non per tutte le abitazioni. Controlla subito se tu sei tra quelli che deve pagarla oppure no.
Il pagamento dell’IMU è obbligatorio per tante categorie di contribuenti, vediamo a quali immobili, fabbricati, terreni, ville, proprietà e aree edificabili si applica.
Ecco quali categorie catastali sono state esentate dal pagamento e che cosa occorre fare per dimostrare di essere sollevati dall’obbligo di pare l’imposta municipale sulle case.
L’Imu è l’imposta municipale sulle case, introdotta dal decreto legge n. 201 del 2011, ovvero il Decreto Salva Italia. Questa tassa ha sostituito la vecchia Ici, e ha subito diverse modifiche da parte del legislatore. A partire dal 2013 è stata abolito l’obbligo del pagamento dell’Imu sulla prima casa. Tuttavia ci sono alcuni immobili, proprietà, terreni su cui si applica, e altre categorie catastali che invece sono esenti, scopriamo di quali si tratta.
L’Imu si applica ai terreni agricoli e alle aree fabbricabili, alle prime case di lusso, che vengono classificate con le categorie catastali A/1, cioè abitazioni di tipo signorile, A/8 ovvero le ville, A/9 castelli e palazzi e anche a, quasi, tutti fabbricati diversi dall’abitazione principale. L’abitazione principale è quella in cui si ha la residenza e la fissa dimora. Il pagamento dell’Imu è diviso in due rate, una da versare entro metà giugno, e più precisamente il 16 giugno, e l’altra da versare entro il 16 dicembre.
Alcune abitazioni pur risultando prima casa sono esenti dalla tassazione, e dunque è importante sapere di quali residenze si tratta per evitare di pagare l’Imu. Ecco per quali specifiche categorie di immobili non si deve pagare la tassa municipale sulla prima casa:
abitazioni di tipo civile.
abitazioni di tipo economico.
abitazioni di tipo popolare.
abitazioni di tipo ultrapopolare.
abitazioni di tipo rurale.
abitazioni in villini.
Se l’abitazione è la propria dimora abituale del proprietario e se non fa parte delle categorie di lusso, allora non si tenuti a versare il contributo sulla prima casa, ma occorre dimostrare di poter esercitare il proprio diritto di abitazione, e dunque è necessario presentare un’apposita documentazione. Tra i documenti da presentare ci sono l‘attestazione del cambio di residenza, l’intestazione delle utenze domestiche, il pagamento delle rate condominiali e il pagamento della tassa sui rifiuti.
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