Le auto del sindaco di Sermoneta, Giuseppina Giovannoli, e di suo fratello sono state incendiate nella notte tra l’8 e il 9 maggio. A darne comunicazione è lo stesso primo cittadino, alla guida di una coalizione civica nel comune pontino, sulla sua pagina Facebook.
«Questa notte la mia auto e quella di un mio familiare sono state danneggiate da un incendio. Io e la mia famiglia confidiamo nelle forze dell’ordine affinché facciano al più presto chiarezza sull’accaduto. Sono incredula, ma nello stesso tempo serena: vado avanti a testa alta e continuerò a svolgere il mio incarico di amministratrice con lo stesso impegno e la determinazione di sempre».
Delle indagini si stanno occupando i Carabinieri. Si tratta comunque del secondo episodio che riguarda l’amministrazione guidata dal sindaco Giovannoli, due mesi fa un incendio ha danneggiato una vettura in uso alla famiglia del vicesindaco.
Un boato nel silenzio della notte tra venerdì 8 e sabato 9 maggio. Poi fiamme altissime, che hanno seriamente danneggiato una vettura e parzialmente un’altra posteggiata nelle vicinanze. Una notizia già di per sé grave, che diventa un caso quando si scopre che l’automobile in questione appartiene al sindaco di Sermoneta, Giuseppina Giovannoli.
Di fianco alla sua auto c’era quella del fratello, una Hyundai Tucson IX35, entrambe posteggiate sotto la tettoia dell’abitazione del congiunto. Intorno alla 1 di notte, stando alle ricostruzioni fornite dagli inquirenti, proprio la Bmw ha preso fuoco. I proprietari delle auto sono subito intervenuti, dapprima cercando loro stessi di spegnere le fiamme che avevano avvolto per intero la Bmw e parzialmente la Hyundai Tucson, per poi chiamare i soccorsi. Sul posto si sono recati, quasi nello stesso istante, i Vigili del Fuoco proveniente dal capoluogo pontino e due pattuglie dei Carabinieri.
I Vigili del Fuoco, prima di effettuare la bonifica, si sono messi alla ricerca di eventuali tracce che lasciassero presagire una chiara matrice dolosa. Terminate queste operazioni, gli stessi Pompieri hanno confermato agli inquirenti che quella dovrà essere la pista da seguire. Con segnali inequivocabili della mano dell’uomo dietro a questo gesto. Gli stessi militari si sono potuti quindi dedicare alle prime, importantissime in questi contesti specifici, indagini del caso. Ascoltati praticamente tutti i componenti della famiglia Giovannoli, si è cercato di comprendere se il caso sia stato improvviso e inaspettato o se nei mesi scorsi si erano verificate situazioni dalle quali si poteva presagire un esito simile.
Le indagini, mai come in questo caso, restano aperte ad ogni tipo di variabile. Dalle più importanti come quelle relative alla gestione amministrativa o al gesto isolato di un piromane che avrebbe colpito forse senza nemmeno sapere di chi fossero quelle vetture.
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