Incendio a Cinecittà, condizioni critiche per i 4 soccorritori feriti: appello per donare sangue
Le condizioni di salute dei quattro soccorritori feriti restano estremamente critiche, i prossimi giorni saranno decisivi per valutare l’evoluzione del loro quadro clinico
A seguito del devastante incendio divampato il 21 agosto nell’area verde di Cinecittà a Roma, che ha coinvolto un Vigile del Fuoco e tre volontari della Protezione Civile, le condizioni di salute dei quattro soccorritori feriti restano estremamente critiche. Attualmente, i pazienti sono ricoverati presso l’Ospedale Sant’Eugenio, dove l’équipe medica sta lavorando incessantemente per garantirne la stabilizzazione e il trattamento delle gravi ustioni riportate.
I quattro feriti
Secondo il comunicato stampa diffuso dalla Regione Lazio, tre dei quattro feriti sono stati trasferiti nel Centro Grandi Ustioni dell’ospedale. Tra questi, un volontario di 33 anni che presenta ustioni sul 31% del corpo ed è attualmente intubato. Una volontaria di 38 anni, anch’essa intubata, ha riportato ustioni sul 19% del corpo.
Il terzo paziente ricoverato nel Centro Grandi Ustioni è un Vigile del Fuoco di 52 anni: pur respirando spontaneamente, ha ustioni che coprono il 54% del corpo, rendendo la sua situazione particolarmente delicata. Il quarto ferito, un volontario di 29 anni, è ricoverato nel reparto di rianimazione, intubato, con ustioni sul 9% del corpo.
Le autorità competenti e l’équipe medica dell’Ospedale Sant’Eugenio continuano a monitorare costantemente le condizioni dei pazienti, la cui prognosi rimane riservata. Nonostante l’intensità delle cure e delle attenzioni mediche, i prossimi giorni saranno decisivi per valutare l’evoluzione del quadro clinico di ciascuno di loro.
Per i prossimi 3 o 4 giorni, non saranno diffusi nuovi bollettini medici fino a quando i pazienti non saranno sottoposti a interventi chirurgici, necessari per il trattamento delle ustioni riportate.
Nel frattempo, la Asl Roma 2, in collaborazione con i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile, ha attivato un servizio di sostegno psicologico rivolto ai familiari e ai colleghi dei quattro soccorritori coinvolti nell’incidente. Questa iniziativa mira a fornire supporto emotivo e assistenza pratica durante questo momento di grande difficoltà e incertezza, cercando di alleviare, per quanto possibile, il peso della situazione.
Appello ai cittadini per donare il sangue
Oltre al sostegno psicologico, la Protezione Civile di Roma Capitale ha lanciato un accorato appello alla cittadinanza per la donazione di sangue, un gesto fondamentale per garantire il proseguimento delle cure per i quattro feriti.
Giuseppe Napolitano, Direttore del Dipartimento di Protezione Civile di Roma Capitale, ha dichiarato: “L’appello che rivolgo ai cittadini è quello di donare il sangue all’ospedale Sant’Eugenio per i quattro soccorritori rimasti gravemente feriti durante le operazioni di spegnimento dell’incendio divampato al Pratone di Torre Spaccata.
La donazione è il motore delle attività sanitarie e, notoriamente, i mesi estivi sono quelli più delicati. Un piccolo gesto può risultare determinante per aiutare queste persone. A loro, e alle loro famiglie, va tutto il nostro affetto e la massima vicinanza”.
La donazione di sangue rappresenta un atto di solidarietà fondamentale, specialmente durante i mesi estivi, quando le scorte si riducono sensibilmente. L’Ospedale Sant’Eugenio ha precisato che, al momento, non vi è una necessità urgente di sangue per i quattro pazienti, ma le donazioni rimangono essenziali per garantire la disponibilità di risorse ematiche nel corso delle prossime settimane, quando i feriti saranno sottoposti ai necessari interventi chirurgici.
Il coraggio e l’abnegazione dei Vigili del Fuoco e dei volontari della Protezione Civile
Mentre i medici dell’Ospedale Sant’Eugenio continuano a operare ininterrottamente per stabilizzare i pazienti, l’intera comunità si stringe intorno ai soccorritori feriti e alle loro famiglie. Il drammatico incidente di Cinecittà ha messo in evidenza, ancora una volta, il coraggio e l’abnegazione di chi, come Vigili del Fuoco e volontari della Protezione Civile, rischia la propria vita per proteggere quella degli altri. Di fronte a una simile tragedia, ogni gesto di solidarietà, inclusa la donazione di sangue, può fare la differenza.