Incendio Ex Penicillina domato: ma restano il dramma umano e la bomba ecologica
L’ecomostro ancora fumante lascia alle sue spalle un ferito e anni di incuria e abbandono
I vigili del fuoco, dopo diverse ore di lavoro, hanno domato e poi estinto l’incendio nella ex fabbrica di penicillina nel quartiere San Basilio a Roma, scoppiato lunedì 13 settembre.
L’intervento dei vigili del fuoco nella fabbrica sulla Tiburtina è cominciato intorno alle 20:30. Il rogo ha interessato rifiuti e baracche situati tra il piano terra e il primo piano.
Incendio ex penicillina, ustionato un uomo
Nel rogo è rimasto ustionato non gravemente un uomo di origini nigeriane. Restano sconosciute le cause dell’incendio, che non si esclude possa essere stato provocato da un fornelletto usato dai clochard.
I sanitari del 118 hanno soccorso la vittima, ma non risulterebbero altri feriti nonostante lo stabile, più volte occupato e sgomberato negli anni, sia rifugio di senzatetto come mostrato da questo reportage de la Repubblica .
Una situazione di degrado incistata e già nota a chi di dovere quindi.
La fabbrica del degrado e dell’inquinamento
Oltre al drammatico aspetto umano e sociale c’è quello ambientale e della tutela della salute pubblica.
L’ecomostro è anche coperto di amianto e al suo interno si trovano rifiuti tossici, si tratta di una sorta di bomba ecologica.
“Esprimiamo la massima preoccupazione per i veleni che verranno sprigionati e che gli abitanti dei quartieri circostanti respireranno”, ha scritto su Facebook Carlo De Felici, candidato presidente del IV municipio. “Lo avevamo detto sabato e lo ripetiamo adesso – a occorre sequestrare lo stabile e avviare un’opera di bonifica e riconversione dai rifiuti tossici e dall’amianto di cui è ricoperto e occorre farlo subito!” dichiara a Il Fatto Quotidiano.