Inchiesta rifiuti a Roma, spuntano i legami con le ecomafie

Al vaglio degli inquirenti anche il ruolo delle mafie

E' una delle piste investigative che sono in fase di approfondimento nell'ambito dell'inchiesta romana sul presunto 'sistema Cerroni'. In un rapporto della Guardia di Finanza si documentano sospette e cospicue operazioni finanziarie Italia-estero del defunto Arcangelo Spagnoli.

Secondo la procura di Roma e il Gip che ha firmato gli arresti di Cerroni, Spagnoli sarebbe stato un protagonista del ''sistema'' come dirigente del Commissariato all'emergenza rifiuti nel 2008. Negli anni precedenti Spagnoli era anche stato rappresentante legale e poi liquidatore di una società riconducibile a Cerroni, secondo un rapporto della Guardia di Finanza.

Nello stesso documento si parla di circa 3 milioni di euro portati all'estero da Spagnoli sotto forma di polizze assicurative. Un movimento di fondi molto sospetto per i finanzieri.

Sempre Spagnoli, secondo l'imprenditore Fabio Altissimi, rivale e accusatore del ''sistema Cerroni'', sarebbe stato il beneficiario finale di una richiesta impropria di denaro da parte di un dirigente della Regione.

Ce n'é abbastanza per andare a cercare all'estero i flussi di possibili tangenti.

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