Incidente Corso Francia, il gioco del semaforo rosso, una sfida tra adolescenti?

Ieri mattina, il 27 dicembre, si sono svolti i funerali di Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, le sedicenni travolte a Corso Francia da Pietro Genovese. Un'omelia inaspettata, quella del parroco, che chiede provocatoriamente ai fedeli se il senso della vita sia bere e fumare. Poi le bare bianche escono dalla chiesa del Preziosissiamo Sangue e resta solo il dolore senza fine delle due famiglie spezzate. 

Spunta un altro retroscena da brividi in questa drammatica vicenda. Il padre di un'adolescente ha infatti raccontato a "Il Messaggero" che esisterebbe un gioco, quello del semaforo rosso, il quale consiste nell'attraversare quella strada ad alto scorrimento, anche di notte, con il semaforo verde per le auto e filmarsi per creare delle "storie", cioè brevi filmati, sui social come Instagram. 

Ci sono poi le agghiaccianti testimonianze di un'altra ragazza, Cecilia, anche lei più volte ha attraversato quella strada correndo tra le vetture, scavalcando il piccolo spartitraffico, forse dice, per arrivare in fretta dagli amici, per l'impazienza, ma nega che ci sia dietro una vera sfida alla sorte. 

La rivelazione choc apre forse nuovi scenari sulla morte delle due ragazze e ci fa riflettere su una realtà complessa, quella in cui gli adolescenti di oggi, privi di 'riti di passaggio' che li inizino alla vita adulta, gestiscono da soli la loro introduzione all'età adulta. Argomento noto tra psicologi e antropologi,  i quali ci spiegano come i ragazzi di oggi siano intrappolati in un'infanzia senza termine, senza vere responsabilità; perciò i giovanissimi creano tra loro dei rituali per sfidare il pericolo estremo e diventare "grandi".

Se davvero questo "gioco" è uno degli elementi che compongono questa tragica storia, la speranza è che queste testimonianze aiutino delle famiglie a risparmiare altri giovanissimi. 

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