Incidente al Valmontone Outlet nel pomeriggio di lunedì 11 maggio. Una donna di 42 anni, dipendente di un negozio di moda del Valmontone Outlet mentre stava eseguendo dei lavori per l’adeguamento del negozio alle nuove normative dovute al Covid-19.
Tra i lavori di adeguamento alle normative legate al Covid-19, la sanificazione dei locali commerciali. E proprio in conseguenza a questo intervento che la donna si è ustionata, usando prodotti chimici evidentemente pericolosi per la salute (sembra che abbia avuto ferite al volto e sulle gambe).
Subito è partito l’allarme che ha visto accorrere l’ambulanza e soprattutto l’elicottero dell’elisoccorso che dopo le prime cure l’ha trasportata velocemente al San Camillo di Roma. Tra i primi ad arrivare i Carabinieri della stazione di Valmontone che hanno facilitato le operazioni di soccorso. La donna, residente a Ferentino, non è in pericolo di vita.
“L’incidente avvenuto ieri, nell’Outlet di Valmontone, dove una commessa è rimasta ustionata al volto e alle gambe a causa della caduta accidentale dell’acido che stava utilizzando per sanificare i locali in vista della riapertura, rappresenta purtroppo l’ennesima dimostrazione della scarsa attenzione rivolta alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori”.
“In attesa che si faccia luce sulla dinamica, rimane purtroppo la triste consapevolezza che è ancora tanta la strada da fare per evitare morti e incidenti sul luogo di lavoro e per predisporre tutte le tutele indispensabili per difendere la salute di chi lavora. E’ di fondamentale importanza fare luce sulle cause dell’incidente e sulle responsabilità, affinché emergano chiaramente gli aspetti su cui è necessario ancora intervenire, sia come Istituzione che come parte datoriale, per evitare che si verifichino nuovamente”.
“In sole tre settimane, nel Lazio, registriamo sui luoghi di lavoro due morti e un incidente, quello di ieri, che poteva avere conseguenze molto più gravi: numeri impressionanti e inaccettabili perché riguardano persone e non cose, persone che, recandosi sul posto di lavoro, non si trovano nelle migliori condizioni di sicurezza. La tutela della salute dei lavoratori non può essere secondaria all’attenzione che si rivolge per raggiungere i fatturati e non lo deve essere in questo momento di emergenza, in cui la riapertura delle attività è un appuntamento che deve trovare i titolari degli esercizi commerciali pronti rispetto ai parametri igienico-sanitari imposti per evitare nuove ondate di contagi da Covid-19”.
“Ognuno di noi ha diritto di riprendere in mano la propria vita, ma questo non deve avvenire a discapito delle categorie più colpite dalla crisi, come appunto anche le lavoratrici e i lavoratori che, dall’oggi al domani, sono stati costretti a casa per motivi indipendenti dalla loro volontà. Il sostegno delle Istituzioni non sta mancando. Per la fase 2, la Regione Lazio ha predisposto aiuti, anche in termini di sensibilizzazione sull’importanza della tutela della salute dei lavoratori e di sicurezza dei posti di lavoro”.
“Un imperativo irrinunciabile nella convinzione, forse non ancora pienamente unanime, che perdere una vita o causare danni alla salute di un lavoratore è inaccettabile. Faccio i miei più sinceri auguri di pronta guarigione alla donna di Ferentino, con la promessa di un impegno sempre maggiore per evitare che si verifichino ancora simili e più gravi fatti di cronaca”.
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