Sono passati due giorni dal terribile incidente che ha tolto la vita al piccolo Manuel, bambino di 5 anni. Lo schianto, tra un Suv Lamborghini e una Smart, è avvenuto in via di Macchia Saponara nel quartiere di Casal Palocco, a Roma. La mamma e la sorellina di Manuel, Elena di 3 anni, si sono invece miracolosamente salvate e sono state trasportate all’ospedale Sant’Eugenio. A bordo della macchina di grossa cilindrata c’erano cinque ragazzi, ad oggi tutti quanti coinvolti nella morte del bimbo.
L’opinione pubblica è rimasta fortemente scossa in seguito alla morte del piccolo Manuel, e nel corso di questi drammatici giorni si contano numerosi i messaggi di cordoglio e vicinanza che appaiono sui social. A rompere il silenzio, però, come riportato da Repubblica, ci ha pensato Paola, la nonna del piccolo Manuel: “Vorrei lanciare un appello a tutti gli influencer affinché la morte di mio nipote non sia avvenuta invano e non si ripetano più queste tragedie: abbiate rispetto dei ragazzi, non pensate solo ai soldi, ai video e ai social”.
Un appello rivolto a tutti i giovani: “Voglio lanciare un appello a tutti, non solo a chi stava nella macchina che mi ha portato via mio nipote. È ora che questi influencer la smettano di fare queste cose, perché stanno rovinando la vita ai ragazzi. Vi chiedo di fermarvi con questi video e queste sfide sui social. Non mettete in pericolo la vita delle persone: il mio nipotino non me lo ridarà nessuno però possiamo fare in modo che non succedano più queste tragedie”.
Le indagini procedono spedite per ricostruire la perfetta dinamica dei fatti e accertare le responsabilità. Per queste ragioni, infatti, è in corso una perquisizione da parte dei carabinieri – su delega della procura di Roma – a casa di Matteo Di Pietro.
Il giovane è indagato per l’incidente avvenuto a Casal Palocco, quartiere di Roma, dove ha perso la vita il piccolo Manuel di 5 anni. Al vaglio degli inquirenti anche le analisi sui cellulari sequestrati ai ragazzi presenti sul Suv Lamborghini per risalire a video e messaggi.
Lo psicoterapeuta e presidente dell’Associazione nazionale dipendenze tecnologiche e cyberbullismo, Giuseppe Lavenia, ha così commentato l’incidente mortale di Casal Palocco causato da quattro youtuber e che ha condotto alla morte il piccolo Manuel di 5 anni: “Siamo tutti esposti, come in una vetrina. Senza accorgercene, ci siamo trasformati in oggetti che si auto-espongono sui social media, desiderando avidamente l’approvazione degli altri”.
“La dittatura del “mi piace” – prosegue Lavenia – ci sottomette volentieri, mentre bramiamo un aumento dei nostri follower. Cerchiamo di sentirci qualcuno, anche solo in quel mondo etereo che è la rete. Il tema centrale rimane sempre lo stesso: la consapevolezza dei nostri pensieri, delle nostre parole e delle nostre azioni, sia nel mondo reale che in quello digitale. Solo così potremo davvero costruire una comunità autentica, impegnata a promuovere il valore della vita“.
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