Manca l’accordo sul protocollo sanitario: nulla di fatto all’incontro Cts-FIGC
Dopo un’ora e mezza circa di colloquio, restano i nodi su tamponi e comportamenti da seguire con giocatori positivi. Ora la palla passa al Governo: la scelta finale sarà politica
Si è concluso da poco l’attesissimo incontro tra Cts e FIGC sulla ripresa degli allenamenti di gruppo e, di conseguenze, del campionato di Serie A. La ripartenza della Bundesliga, annunciata ieri dalla Merkel e calendarizzata oggi, con il primo turno già nel weekend del 16-17 maggio, rappresenta uno spiraglio per l’intero mondo del calcio: anche per questo il confronto odierno destava grande interesse.
I due nodi del protocollo sanitario: tamponi e giocatori positivi
Il colloquio, durato un’ora e mezza in via telematica, ha visto come protagonisti venti membri del Comitato tecnico-scientifico che hanno posto diverse questioni ai rappresentanti della Federazione, uno su tutti il Presidente Gravina. Il nocciolo della questione è rappresentato dal protocollo sanitario, che permetterebbe alle squadre di allenarsi in gruppo dal 18 maggio: dopodiché sarà possibile programmare la ripresa delle partite.
Due sono le problematiche ancora da risolvere: la disponibilità di tamponi e cosa fare in caso di positività di un giocatore. Nel primo caso alcune squadre si stanno impegnando autonomamente, ma ci sono problemi nel reperimento di tamponi stessi (soprattutto in Lombardia). La seconda problematica, invece, è la più importante, vista la notizia di ieri della positività di un giocatore del Torino e di oggi di sei tesserati della Fiorentina (tre giocatori più tre membri dello staff). Due possono essere le strade percorribili: la strada “tedesca”, che prevede la quarantena esclusivamente dei giocatori positivi, oppure la linea più dura che vuole la quarantena di tutte le persone che sono state a contatto. A quel punto tuttavia, sarebbe quasi certa la quarantena dell’intera squadra e l’impossibilità di terminare il campionato in maniera regolare.
Incontro Cts-FIGC con la “fumata nera”. Ora tocca al Governo decidere
Insomma, il protocollo sanitario chiaro e condiviso, necessario per poter ripartire, non c’è ancora. In queste ore gli esperti del Cts faranno una relazione che arriverà al Ministero della Salute, con Speranza che a quel punto, deciderà le sorti del campionato con il Premier Conte e con il Ministro dello Sport Spadafora. L’iter quindi sembra essere lo stesso che ha prodotto i Dpcm di questi mesi, con una decisione politica basata sul consiglio (molto ascoltato) degli esperti del Cts. Nei prossimi giorni è attesa la sentenza definitiva.