Industria farmaceutica, il 45% dei medicinali in Europa viene prodotto nel Lazio
“In un momento come questo, dove il Covid ha insegnato il valore di questi settori, tutti i paesi dell’Europa sono alla rincorsa”
Il Lazio leader in Italia e in Europa nel settore farmaceutico e biomedicale. Un comparto dove la Regione primeggia nelle esportazioni e che può contare su un fatturato da sette miliardi solo nel 2020, pari al 25,2 per cento di tutto il fatturato italiano, secondo solo alla Lombardia. È quanto emerge dallo studio “Il settore farmaceutico e biomedicale nel Lazio: attrattività dell’ecosistema e prospettive di sviluppo” realizzato da Unindustria e Luiss a Roma e presentato alla Luiss Guido Carli di Roma.
Gli interventi alla presentazione Luiss-Confindustria
Secondo l’analisi, quella laziale è la principale regione esportatrice italiana di prodotti farmaceutici dal 2010, con una quota di quasi il 40 per cento del totale nazionale, nonché la seconda regione per numero di addetti in ricerca e sviluppo. Nel 2020, le esportazioni hanno avuto un valore di oltre 12 miliardi di euro, il 35,3 per cento del totale nazionale.
In termini assoluti, nel 2020 il valore dell’industria farmaceutica laziale ha fatto registrare un fatturato di quasi sette miliardi di euro, pari al 25,2 per cento di tutto il fatturato italiano, posizionandosi al secondo posto per importanza nel settore, dopo la Lombardia. Inoltre, il valore dell’industria farmaceutica più l’indotto, dà occupazione a circa 49 mila addetti e genera un valore aggiunto di oltre 6 miliardi di euro. Sempre nel 2020, sono localizzati 109 stabilimenti produttivi farmaceutici, per un totale di 11.120 addetti, equivalenti al 17,4 per cento del totale dei lavoratori del comparto a livello nazionale. Altro campo in cui il Lazio è primo in Italia è quello dei brevetti. In termini di capacità tecnologica, infatti, la Regione rappresenta il 17 per cento dei brevetti riconducibili all’ambito farmaceutico italiano.
Farmaci prodotti nel Lazio in Europa: regione leader internazionale
Alla presentazione sono intervenuti, tra i vari invitati, il presidente della sezione farmaceutica e biomedicale di Unindustria, Massimo Scaccabarozzi, il presidente di Unindustria di Latina, Pierpaolo Pontecorvo. In occasione dell’evento, è stata inviata anche una lettera da parte del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Sen. Adolfo Urso. “Oggi Unindustria e Luiss hanno presentato uno studio sul settore farmaceutico e biomedicale del Lazio da cui emerge che quest’ultimo è “il comparto più importante del territorio laziale per quanto riguarda le esportazioni ma anche per quanto riguarda il valore aggiunto e qualità dei prodotti”, ha commentato Pierpaolo Pontecorvo. “Per noi – ha aggiunto Pontecorvo – è importante portare alla luce tutte le eccellenze che abbiamo sul territorio, a maggior ragione il farmaceutico che offre molte opportunità. Eccellenze a volte poco conosciute e a volte poco apprezzate. Questo ci aiuterà a portare alla ribalta e a sollecitare i nostri interlocutori politici sull’importanza del settore e il sostegno a questo settore”, ha concluso Pontecorvo.
“Questo studio sta dimostrando delle cose molto importanti per la Regione”, ha commentato Massimo Scaccabarozzi. “La farmaceutica svetta nel Lazio, insieme al biomedicale, alla pari di altri settori. Ma il Lazio svetta anche in Europa perché, per il valore della produzione, il Lazio è la terza regione europea. Per quanto riguarda le esportazioni, il Lazio è la prima regione per il valore dell’export, che sta aumentando in maniera incredibile. Il 45 per cento dell’export che va in Europa arriva dal Lazio.
La corsa internazionale per primeggiare nel settore farmaceutico
Quindi – ha sottolineato il presidente della sezione farmaceutica e biomedicale di Unindustria – io credo che questo sia un messaggio molto importante da mandare alle istituzioni regionali. Questo è un settore per cui quando le cose vanno molto bene porta molta economia e molto valore alla Regione. Ma se le cose, per il settore, non dovessero andare bene, la Regione ne soffrirebbe. Crediamo che, in un momento come questo, dove il Covid ha insegnato il valore di questi settori, tutti i Paesi dell’Europa sono alla rincorsa.
Germania e Francia si stanno avvicinando a noi, ma abbiamo Paesi come il Belgio e la Spagna, che fino a poco tempo fa non erano nemmeno in graduatoria e che stanno facendo passi da gigante. Noi vorremmo mantenere questa leadership, perché lo dobbiamo ai cittadini, da un punto di vista sociale e di salute, ma anche da un punto di vista economico”, ha concluso Scaccabarozzi.